Manital Auxilium Torino: molte novità ma le certezze non mancano

Pagelle Serie A

Manital Auxilium Torino

(neopromossa)

wikipedia.org
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Roster:

PM: Dawan Robinson, Jacopo Giachetti, Bruno Mascolo
G: Ian Miller
AP: Andre Dawkins,
Guido Rosselli
AG: Stefano Mancinelli,
Ndudi Ebi
C: D.J. White,
Dejan Ivanov, Tommaso Fantoni

 

La stella: D.J. White


Il centro da 206 cm e 114 kg, soffiato ai campioni d’Italia di Sassari, è sicuramente il colpo principale del mercato estivo torinese. Dopo otto anni di high-school riesce a farsi notare e viene scelto al draft dai Detroit Pistons, che lo scambiano con gli Oklahoma City Thunder. Subito scende in D-League ma dopo sei apparizioni viene richiamato in NBA, dove mette a referto 138 presenze. Gli anni di NBA sono intervallati da alcune esperienze nel campionato cinese.
La sua migliore stagione in NBA è stata con gli Charlotte Hornets nel 2011-12, anno in cui ha collezionato 58 presenze (11 da titolare), con una media di 18.9 minuti a partita, 3.6 rimbalzi, 8 assist e 6.8 punti. dj white torino
Il pivot statunitense costituisce il punto di forza della neopromossa Auxilium Torino, una squadra prevalentemente piccola, veloce e con una spiccata indole offensiva. White, con la sua esperienza e con la sua prestanza fisica, si propone di essere il punto di riferimento per in compagni in entrambe le fasi del gioco, come si è potuto osservare già dal pre-campionato, dove si è rivelato un vero dominatore del pitturato. Proprio ciò di cui Torino aveva bisogno, insomma.

Ed ecco che la situazione, quando sembra perfetta, degenera. Torino, che tanto ha atteso prima di poter accogliere il suo top player, se lo vede portar via dal fato nella penultima amichevole della pre-season. Nella partita del Trofeo Allianz di Livorno contro Pistoia, White si è procurato una frattura al quarto metacarpo della mano sinistra che lo ha costretto ad un intervento chirurgico e ad un mese e mezzo di stop.

Ora tutta Torino attende, nuovamente, il suo centro titolare (sostituito momentaneamente da Dejan Ivanov), sperando che ritorni più forte di prima.

L’arma in più: Andre Dawkins

dawkins torinoAndre Dawkins è da considerarsi l’arma in più già solo per il cognome. Dawkins infatti, era anche il cognome di un certo Darryl che negli anni ’80-’90 ha calcato i parquet di Serie A facendo innamorare tutti gli appassionati, in particolar modo quelli torinesi, e che si è spento poco tempo fa all’età di 58 anni. Ai ricordi nostalgici va aggiunto che il nuovo Dawkins, Andre, ha anche vinto un titolo NCAA nel 2010, con l’università di Duke. Le statistiche dei suoi quattro anni agli ordini di Coach K sono impressionanti: 43% dal campo, con il 40% da 3 punti. La sua fama infatti, è quella di essere un micidiale tiratore, come confermato nelle partite di pre-campionato, in cui ha chiuso quasi sempre sopra i 20 punti.

Essendo molto giovane, Dawkins non ha ancora potuto dimostrare le sue potenzialità al di fuori del contesto high school/ D-League. Se riuscirà a mantenersi sui suoi standard e ad adattare la mira ai ferri italiani, potrà sicuramente essere l’arma in più dell’attacco torinese, andando a bilanciare il peso di White in mezzo all’area con la sua leggerezza sulla linea dei 6,75.

Coach: Luca Bechi

bechi-torinoLuca Bechi è giunto ormai alla sua 8° stagione in Serie A. A seguito delle esperienze con Biella, Brindisi e Bologna, l’allenatore livornese è pronto a guidare la Manital Torino nel suo viaggio nella massima serie. Arrivato all’inizio dello scorso anno tra lo scontento dei tifosi, visti i suoi passati biellesi, è riuscito a convincere e conquistare il pubblico a suon di risultati che non erano scontati. La Serie A era l’obiettivo principale, ma i problemi di organico e il caos societario avevano rischiato di compromettere l’intera stagione. Dopo averla ottenuta, Bechi non vuole lasciarsela scappare troppo in fretta e quest’anno avrà il compito di far girare una squadra che ha tutte le potenzialità per andare oltre la salvezza. Oltre all’aspetto tecnico dovrà pensare anche a quello psicologico, visto che il roster comprende alcuni elementi particolarmente “frizzanti” e non nuovi ad episodi di elevata esuberanza.

Mercato

Il lavoro estivo del d.g. Renato Pasquali e del d.s. Renato Nicolai è stato eccellente. La sessione di mercato si è aperta con la riconferma del blocco italiano della promozione (Giachetti, Rosselli, Mancinelli, Fantoni) e dell’americano Ian Miller. A questi 5, la società ha subito affiancato un giovane di prospettiva, Bruno Mascolo, che ha tutte le potenzialità per far bene anche in Serie A. All’esperienza degli italiani già presenti è stata aggiunta quella del centro nigeriano Ndudi Ebi e del play statunitense Dawan Robinson, che già più volte hanno calcato i parquet della massima serie.
Un mercato di un certo livello però, non può limitarsi all’esperienza e alla solidità del team; ci vuole necessariamente la scintilla che faccia alzare l’entusiasmo. Ecco allora che, dopo lunghe trattative, la società piazza due colpi da maestro: Andre Dawkins e D.J. White. Il primo arriva direttamente dall’università di Duke, dove nel 2010 ha vinto un titolo NCAA. Il secondo invece, è reduce da un’esperienza nel campionato cinese e da 138 partite di NBA, senza contare che, per accaparrarselo, Torino ha beffato i campioni d’Italia della Dinamo Sassari.
L’infortunio di White nel precampionato ha costretto l’Auxilium a tornare sul mercato, alla ricerca di un centro che potesse sostituirlo. Così, a pochi giorni dall’inizio del campionato, viene ufficializzato Dejan Ivanov, visto l’anno scorso a Caserta dove ha chiuso con 15.5 punti di media, anche lui corteggiato da numerose altre società.ebi torino

Aspettative:

L’obiettivo dichiarato dalla società è quello della salvezza, ma con un roster di questo calibro i tifosi si sentono in dovere di sognare di più. L’entusiasmo attorno alla squadra è tanto, come è normale per una neopromossa. Ovviamente l’imperativo è “non illudersi”, almeno prima di aver visto la squadra in un contesto che conta, a differenza delle amichevoli precampionato. La pre-season ha seguito un andamento altalenante, ma le possibilità per fare un campionato più che discreto ci sono tutte.

 

Simone Soranzo
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