Marco Belinelli si è raccontato a La Stampa, sottolineando le peculiarità della NBA e della vita negli States, prima di tornare sul discorso Nazionale, anche in vista del Preolimpico.
Alla prima esperienza in NBA ero impaurito, ho dovuto imparare la lingua e capire come farmi rispettare. Qui è un altro mondo rispetto all’Italia, mentalità diversa, organizzazione perfetta, spero di poter dare ancora molto a questa realtà, mi piacerebbe rinnovare con gli Spurs. In ogni caso l’Italia resta il mio Paese, non ho ancora deciso dove vivrò quando smetterò, in America però non esiste niente di paragonabile al derby di Bologna. Perché la Nazionale non vince? Difficile capirlo, ci dispiace tantissimo ma affrontiamo sempre squadre di grande valore, da noi però i giovani non hanno spazio e il livello del campionato è sceso, anche per questo andiamo in difficoltà nelle competizioni internazionali. Le Olimpiadi sono un sogno ma sarà molto complicato, sono rimaste fuori formazioni come Grecia, Serbia, Slovenia, Lituania, Turchia e Croazia.

Nato ad Alatri (Fr) nel ’93 e qui diplomato al Liceo Classico. Laureato in Lingue e Letterature Moderne all’Università di Roma Tor Vergata nel 2016, ha proseguito gli studi con il master “Comunicare lo sport” dell’Università Cattolica di Milano.
Addetto stampa del Basket Ferentino dal 2015 al 2017, anno durante il quale è diventato giornalista pubblicista, ha collaborato con varie testate della provincia di Frosinone, occupandosi di sport e cronaca. Dal Novembre del 2017 è direttore responsabile di BasketUniverso, di cui è entrato a far parte nel 2012.