Marcus Smart e Joel Embiid, botta e risposta sulle simulazioni

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I Philadelphia 76ers si sono presi la testa della Eastern Conference battendo i Boston Celtics per 117-109. Protagonista un dominante Joel Embiid, autore di 42 punti e 10 rimbalzi in 33 minuti.

Una prestazione eccezionale che però non è piaciuta a un avversario, Marcus Smart, che ha accusato l’avversario di simulare, criticando anche gli arbitri che hanno concesso 21 tiri liberi al centro dei Sixers e soltanto 20 a tutti i Celtics messi assieme: “Non si può vincere contro statistiche del genere – ha dichiarato la guardia di Boston -, è durissima se uno difende con le mani alte ma lui simula e riceve un fischio a favore. Dall’altra parte, invece, ci sono giocatori che subiscono contatti mentre vanno al ferro ma non ottengono il fallo. Anche io giocherei come fa lui, se vai in lunetta ogni volta che alzi le braccia o ti toccano è normale entrare in ritmo in quel modo”.

Parole che non sono piaciute per niente a Embiid, che ha risposto a tono: “Siamo seri, anche lui sa chi è il simulatore fra noi due. Tutti i falli che mi fischiano ci sono, anzi alcune volte gli arbitri lasciano correre qualche contatto perché gli avversari provano sempre a giocare di fisico contro di me. Probabilmente sono più intelligente degli altri perché sfrutto questa cosa a mio vantaggio, è intelligenza cestistica, anche perché so di essere un gran tiratore di liberi e questo è molto utile alla squadra”.

Uno scambio di battute a distanza decisamente acceso, che segue le storie tese che ci furono fra i due a Marzo 2019. Il tutto in attesa che Celtics e Sixers tornino ad affrontarsi in campo, fra due giorni.

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