Michael Jordan e i motori: MotoGp o SBK per il futuro

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Se vi dicessimo ‘Michael Jordan‘ colleghereste subito questo nome al mondo dell’NBA e dopotutto sarebbe impossibile darvi torto visto il suo palmarès che vanta ben sei titoli NBA conquistati (1991-1992-1993-1996-1997-1998), 5 nomine come miglior giocatore della lega, un mondiale e due ori olimpici; il tutto condito da una serie di titoli individuali conqistati e l’ingresso nella Hall of Fame del Basket che lo consacrerà ‘leggenda’.

Quello che invece molti non sanno è che MJ, dopo il ritiro, oltre a continuare la sua passione per il basket diventando proprietario dei Bobcats, si è avvicinato al mondo dei motori. In pochi si ricorderanno i giri di pista compiuti a Valencia su una Ducati 1000cc biposto durante i test 2004, in quell’occasione l’ex giocatore dei Bulls rilasciò un’intervista dichiarando di esser un appassionato di moto sin dall’età di cinque anni, quando sgasava su una minimoto da cross.

Oltre a girare in pista con professionisti del calibro di Gibernau, Edwards, Roberts, Jordan è stato anche protagonista di un  giro di pista su una BMW con Rossi alla guida, al termine del quale ha esclamato ‘Never again!’ vista la spericolatezza del ‘Dottore’.

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L’amore per i motori è così grande che la stella del basket NBA degli anni ’90 fonda nel 2004 la Michael Jordan Motorsports con la quale si iscrive al campionato AMA (Superbike). In chiave futuro però l’Hall of Famer della NBA pensa veramente in grande meditando su un possibile approdo in MotoGp o in SBK dato che per il 2014 il suo storico sponsor, la National Guard, l’ha lasciato a piedi compromettendo la sua iscrizione al campionato AMA.americana), ma l’attuale proprietario dei Bobcats cerca di andare oltre il motociclismo nazionale e così quest’anno riesce ad approdare nel mondiale SBK portando sullo schieramento californiano di Laguna Seca due wildcard in sella ad una Suzuki GSX-R 1000: Roger Lee Hayden (fratello di Nicky Hayden) e Danny Eslick, rispettivamente ottavo e quattordicesimo in Gara2.

Fino ad ora però non c’è nulla di definitivo e MJ ancora non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, l’unico che si è esperesso sul possibile approdo nell’ambito delle competizioni internazionali è stato il vice direttore della Michael Jordan Motorsports, Kreig Robinson, che ha affermato:

“Non nego che stiamo guardando con interesse alle competizioni internazionali. Chiaramente però dobbiamo modificare il nostro modello di organizzazione se vorremo fare questo salto. Stiamo guardando sia alla Superbike che alla MotoGP per capire quale possa essere la migliore per noi. La cosa più importante è che stiamo riuscendo a lavorare senza pressione, quindi potremmo fare tutto secondo i nostri tempi”.

Il problema principale però è strettamente legato al tempo visto che ormai quasi tutti i team MotoGp per la prossima stagione sono  già stati ufficializzati, perciò la strategia plausibile per il team americano potrebbe essere quella di un 2014 fatto di wildcard utile a preparare l’approdo definitivo nel 2015 magari sfruttando il ritorno della Suzuki nella classe regina visto che non c’è l’intenzione di costruire un prototipo ma bensì di acquistare una moto già pronta (magari una Production Racer) come hanno fatto Aspar Martinez e Lucio Cecchinello.

Una cosa è sicura: Michael Jordan non è certo uno che si tira indietro e di fronte a questa grande opportunità, con la passione che ha per questo sport, sicuramente sarà in poleposition qualora gli fosse messo davanti un prototipo da portare in pista.

 

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Luca Diamante

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