Michael Jordan fu respinto all’entrata della festa di Dwyane Wade per il Draft 2003

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Dwyane Wade a Chicago, sua città natale, ha giocato solo una stagione, con ben poche fortune, ma ovviamente per forza di cose Michael Jordan è stato uno dei suoi idoli durante l’infanzia. La stella dei Miami Heat ha raccontato a The Athletic del primo incontro con Jordan, piuttosto particolare, dopo essere stato chiamato con la quarta scelta assoluta al Draft 2003.

Secondo quanto dichiarato da Wade, Jordan si presentò inaspettatamente alla festa organizzata da Flash dopo il Draft, ma fu clamorosamente respinto all’entrata perché non aveva intenzione di pagare l’ingresso.

Ero appena stato draftato dagli Heat, e poi dopo essere tornato a casa a Chicago mi avevano organizzato un grande party per il Draft. Sono dentro la festa, stavamo facendo casino. Ricordo che mio cugino venne da me e mi disse: “Ehi, Jordan è qui, ma non lo lasciano entrare”. Cosa? Smettila di prendermi in giro! E lui continuava: “No, sono serio! Michael Jordan è qui fuori con altre 50 persone. Non lo lasciano entrare”. Così uscimmo e chiedemmo perché non lasciassero entrare Jordan. Qualcuno ci rispose: “Perché non vuole pagare”. Cosa? Così andai da lui, Michael Jordan era fuori a cavallo di una moto, circondato da una trentina di persone. Corsi da lui, ero in soggezione ovviamente, ero molto giovane. Lui mi disse: “Volevo solo venire a mostrarti un po’ di affetto”. Penso disse qualcosa a proposito di quelli che non lo volevano far entrare, ma poi: “Volevo mostrarti un po’ di affetto. Congratulazioni per il Draft”. Lo ringraziai, non ci potevo credere. “Grazie per essere venuto, vuoi entrare?”. Ma lui rispose: “No, no, sto bene così. Sono venuto solo per mostrarti supporto”. E poi ripartì a bordo della sua moto.

Francesco Manzi

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