Milano, Michael Roll: “Ruolo? Il basket è sempre più uno sport senza ruoli”

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Michael Roll si è presentato ai tifosi di Milano nel pomeriggio di oggi:

ASPETTATIVE, DIFFERENZE CON IL MACCABI – “Intanto, sono molto felice di essere qui. Parlando con Coach Messina ho visto che chiede cose simili a ciò che chiedeva Coach Spahija al Maccabi, nel senso che anche lui veniva dalla NBA e aveva richieste simili su come gestire determinate situazioni, movimenti simili. Io mi reputo un giocatore intelligente, che afferra i concetti velocemente, ho solo bisogno di stare con i miei compagni, di sapere dove vogliono ricevere palla, cosa vogliono fare esattemente e aiutare la squadra partendo da qui”.

SUL RUOLO – “Il basket è sempre più uno sport senza ruoli, tutti sanno fare tante cose e anche i lunghi sono tecnicamente validi. Giocare guardia o ala non è differente, ci sono al massimo un paio di situazioni di post-up che differiscono.  Aparte questo, andare in campo e creare è quello che conta. Giocare 2 o 3 è simile, le guardie cambiano nel corso dello stesso possesso. Conosco i miei compagni, li ho visti per anni, so che hanno talento, sono intelligente, sono solo contento di giocare con loro”.

L’ESPERIENZA CON LA TUNISIA – “E’ stata un’esperienza fantastica, abbiamo anche avuto la possibilità di giocare contro la Spagna che poi ha vinto l’oro ed è stata un’esperienza formativa interessante perché abbiamo giocato un grande primo tempo, eravamo sotto solo di tre, poi ha perso di tanto. Prima lezione: le partite durano 40 minuti, tutte le partite, e non puoi mai prenderti un possesso di pausa. C’è tanto talento in ogni angolo del mondo e c’è sempre qualcuno che lavora duro e non puoi non farlo, riposare, devi venire qui e lavorare ogni giorno per migliorare”.

LA RIVALITA’ MACCABI-MILANO – “Sì me ne hanno parlatro, la gente si aspetta di vedere magia in campo quando si affrontano queste due squadre. Negli ultimi due anni, alla vigilia, la gente parlava di questo e poi ci sono state tra noi partite divertenti, finite all’ultimo secondo. Ma in EuroLeague, dall’alto al basso, ogni partita è difficile, può sempre succedere di tutto, e quello che puoi fare è essere preparato”.

LA PRESSIONE – “Questo è un business, ma tutto parte dal risultato che ottieni in campo. Dall’ufficio al general manager, lo staff, l’allenatore, il successo che hai in campo si traduce in tutto il resto. E’ così per tutti”.

Fonte: ufficio stampa Olimpia Milano

Immagine in evidenza: Olimpia Milano

Redazione BasketUniverso

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