Milano – Pistoia, l’analisi di Pianigiani e Ramagli nel post gara

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Così Coach Simone Pianigiani dopo la vittoria su Pistoia: “Era importante finire bene questo Tour de Force di cinque gare in nove giorni. Volevo finire con un’altra prestazione seria e nonostante il largo utilizzo di quintetti con giocatori non proprio abituati ad andare in campo insieme, quando abbiamo dovuto strappare abbiamo strappato. E’ bene che siano rientrati a meno quattro nel quarto periodo perché questo ci ha dato modo di testarci ancora. Per ora direi che i ragazzi hanno mostrato voglia di stare insieme, di vincere e consapevolezza di quello che è il loro ruolo, quali sono le loro responsabilità. Burns ad esempio: verrà il suo momento anche in EuroLeague ma è importante che sappia di quale disperato bisogno abbiamo di lui in campionato. Oppure Fontecchio: avevamo già stabilito che Micov si sarebbe fermato perché con i carichi di lavoro di queste ultime gare era fondamentale dargli uno stop, quindi lui era l’unica vera ala piccola. Mi è piaciuto che nel primo quarto con un atteggiamento difensivo di squadra imperfetto abbia macinato gioco senza preoccuparsi di segnare un canestro in più. E quando è tornato in campo si è meritato il diritto di giocare anche nei minuti decisivi e si sia fatto trovare pronto quando c’era da segnare. Questo è l’atteggiamento giusto: più saremo in grado di fare questo e più avremo la chance di diventare una squadra forte, che può essere competitiva su tutti i fronti. Lo stesso James: si sentiva di giocare di più ma io devo guardare al quadro di fondo e pensare a tutta la stagione. L’ho dovuto rimettere ma tenendolo a 23 minuti che va ancora bene”.

Al di là del risultato, coach Ramagli è soddisfatto della prestazione della squadra al Forum: “E’ stata la partita che noi avevamo bisogno di giocare -afferma il tecnico biancorosso- poi è chiaro che venire a giocare una partita ad alto ritmo qua ti espone anche alla possibilità che i tuoi avversari, con più qualità, energia e profondità del roster, a un certo punto, come è successo mettano con forza le mani sulla partita. Noi però avevamo bisogno di questa partita per ritrovare un po’ alcune nostre caratteristiche che ultimamente, proprio a livello di ritmo e di intensità, avevamo un po’ smarrito. Il 107-83 finale si commenta da sé, ma in realtà noi siamo stati benissimo dentro la partita fino a 6 minuti dalla fine, perché sul 76-72 Milano è stata costretta a rimettere in campo certi giocatori e, anche se non ha mai dato l’impressione di rischiare realmente, quantomeno siamo stati bravi a dovergliela far rivincere, dopo che nel terzo quarto sembravano in grado di poter prendere comodamente in mano la gara senza più rischiare niente”.

Ramagli approfondisce poi la sua analisi: “Credo che la cosa di essere stati pienamente in partita per 34 minuti, giocando peraltro la gara che volevamo giocare, costituisca ciò che dobbiamo portarci dietro come bicchiere molto più che mezzo pieno da stasera. Direi che rispetto a domenica scorsa, al di là del passivo finale che in questo momento non mi interessa, i passi avanti ci sono stati anche a livello di interconnessione fra i giocatori in campo, di body language e di atteggiamento. Chiaramente Milano è una squadra molto forte: ha vinto venerdì segnando 100 punti al Pireo e questo la dice lunga sulla loro grandissima qualità. Ma noi dobbiamo pensare a noi stessi e tenere la barra dritta, perché le risposte che cercavamo questa sera ci sono state e adesso dobbiamo essere bravi a fare lo step successivo che è quello della prima vittoria, perché i due punti ci servono come il pane”.

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