Milano vs Fenerbahce, il commento di Obradovic e Pianigiani

Coppe Europee Eurolega

ZELJKO OBRADOVIC

Siamo venuti qui senza diversi infortunati ma volevamo comunque vincere per assicurarci il primo posto, meritato per tutto il percorso fatto finora. Temevamo molto le individualità di Milano, soprattutto la loro capacità di fare canestro con diversi giocatori del roster. Siamo riusciti però a giocare con aggressività, come è nostra caratteristica, segno del fatto che la squadra riesce a mettere in campo buone cose anche quando manca qualche giocatore. Datome? Sa quanto lo apprezzo come giocatore ma soprattutto come persona, oggi non aveva iniziato bene ma si è rifatto, piazzando poi una stoppata incredibile su James, per noi Gigi è un elemento preziosissimo. Il body language di Milano? Preferisco pensare solamente alla mia squadra.

 

SIMONE PIANIGIANI

Non eravamo abbastanza carichi per battere un top team come il Fenerbahce, in questa stagione abbiamo speso molto e siamo arrivati agli ultimi due mesi senza energie mentali per affrontare nel modo giusto partite fondamentali come le ultime due. Alcuni giocatori sono stati al top per diversi mesi, abbiamo avuto l’opportunità di giocarci la qualificazione ai playoff al di là di tutti i problemi e per questo bisogna ringraziare i ragazzi. Nedovic anche oggi aveva un affaticamento muscolare che lo ha tenuto fuori a Cremona, soltanto ieri ho avuto l’ok a farlo giocare ma non può essere in campo per tanti minuti, l’obiettivo è portarlo in condizione ai playoff di Serie A. Ora il problema è che mentalmente non resistiamo quando arriviamo a -3 nel quarto periodo con la gente che ci spinge, tra l’altro contro una squadra che si conosce a memoria. Oggi loro avevano un assetto piccolo e noi fisicamente non potevamo tenerlo, paradossalmente le loro assenze ci hanno reso più difficile la partita. Ci siamo disuniti, Fener e Pana ne hanno di più anche dal punto di vista nervoso, come dimostrano i falli tecnici presi con la gara ancora viva. Questa comunque è una delle migliori stagioni europee degli ultimi 20 anni per Milano, tenendo conto che dobbiamo ancora crearci uno status a questo livello e degli infortuni subiti. Ora bisogna superare il momento critico che si ripercuote anche in campionato, dove forse non potremo contare su Della Valle per un problema muscolare. Abbiamo lottato tutta la stagione alla pari, è mancato il salto di qualità per giocarsela anche in queste gare in cui non ne avevamo più. A inizio stagione nessuno ci considerava fra le prime otto, questo risultato non è da vivere come una delusione, abbiamo raccolto complimenti da tutti per come abbiamo giocato per mesi. James è un ragazzo istintivo e generoso, due settimane fa ha fatto benissimo con l’Olympiacos, poi una gara straordinaria a Madrid ma quando non ne ha più e non accetta di non riuscire a giocare al suo livello, deve imparare a gestirsi, essere efficace nelle piccole cose anche quando non può fare grandi giocate. Non è una macchina, non può essere sempre al top ogni due giorni, il suo non è un cattivo body language, vuole aiutare i compagni talmente tanto che poi s’innervosisce. James non può segnare 30 punti ogni sera, per questo oggi non ha giocato tanto come al solito, volevo provare a mettere in ritmo Jerrells e Nedovic, poi nel finale era giusto che giocasse lui perché ci ha portato fin qui. Il post basso di Kalinic? Non potevamo raddoppiare perché altrimenti loro ti puniscono, bisognava tenere di più invece abbiamo sbagliato ad aiutare un paio di volte nel primo tempo

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