Montepaschi Siena: ancora tanta fame di vittoria

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Una squadra che ha riscritto tutti i record della pallacanestro italiana, per sei anni uno schiacciasassi inarrestabile, che nell’ultima stagione ha dimostrato di saper vincere anche soffrendo e contro i pronostici. Per Siena, dopo il settimo scudetto consecutivo, forse quello più bello perché il più sofferto e il meno atteso, arriva un altro ridimensionamento, ancora più corposo di quello dello scorso anno. Nonostante questo il talento non manca e la Mens Sana rimane una serissima contendente alla vittoria finale.

hackett
Daniel Hackett, sarà lui il leader di Siena

La Stella: Daniel Hackett

Dopo un’ottima stagione, soprattutto nella seconda parte, vissuta prevalentemente da sesto uomo, Hackett è chiamato ad assumere il ruolo di leader della squadra. Verrà impiegato prevalentemente da guardia e questo, nell’ottica del salto in Nba che lui sogna, non è una bella notizia, visto che dall’altra parte dell’Oceano il suo ruolo può essere solo quello di PG. Comunque, come già mostrato nella Supercoppa, sarà lui a prendersi sulle spalle i compagni nei momenti di difficoltà; con le sue penetrazioni brucianti toglierà spesso le castagne dal fuoco a Crespi. Per il grande salto il talento e la personalità non gli mancano, per consacrarsi però dovrà disputare una grande stagione nei panni del go-to-guy.

Josh Carter con la maglia dello Spartak San Pietroburgo

L’arma in più: Erick Green e Josh Carter

Erick Green è arrivato a Siena per sopperire alla partenza di Bobby Brown, forte del titolo di miglior marcatore dell’ultima Ncaa con la maglia di Virginia Tech. Già questo dovrebbe essere una garanzia sulle sue qualità, invece il pre-campionato non è stato dei più esaltanti e ciò ha fatto emergere dei dubbi sulla sua capacità di adattamento al basket europeo; certamente il ragazzo non manca di talento, se dovesse riuscire ad esprimere le sue potenzialità sarebbe un giocatore devastante per il nostro campionato.
Proprio per i dubbi sull’ambientamento di Green abbiamo scelto di inserire anche Josh Carter, ala piccola proveniente dallo Spartak San Pietroburgo. Un giocatore davvero completo e che ha dimostrato in Supercoppa di essere perfettamente inserito nei meccanismi della squadra, è abile sia nel tiro da fuori sia nel gioco in penetrazione.

Il coach: Marco Crespi

Un allenatore di grande esperienza, chiamato però al primo vero incarico di primissimo livello, dopo l’anno di apprendistato come vice di Banchi. Nella sua carriera è stato anche assistente di Tanjevic in nazionale, ma ha svolto prevalentemente il ruolo di head coach: Milano, Biella, Pesaro e Casale Monferrato le squadre che ha allenato. Dopo aver perso alcuni specialisti difensivi come Moss, Carraretto ed Eze dovrà reinventarsi il modello di gioco soprattutto nella sua metà campo, puntando più su una difesa di squadra, basata sulle collaborazioni che sulle abilità dei singoli. In attacco invece dovremmo vedere più gioco in transizione rispetto al passato, per esaltare le doti dei vari Green, Carter, English e Hackett. La Mens Sana quest’anno probabilmente non avrà la difesa ermetica delle scorse stagioni, ma il potenziale offensivo offre davvero spunti molto interessanti, starà a Crespi riuscire a gestire questo mix di talento potenzialmente esplosivo.

Mercato: nonostante il ridimensionamento ancora una squadra profondissima

Una delle caratteristiche fondamentali delle squadre prima di Pianigiani e poi di Banchi era la profondità del roster, che ha permesso ai due allenatori di portare avanti il doppio impegno campionato-Eurolega con grande competitività e di trovare sempre uomini pronti in panchina. Non a caso lo scorso anno la crisi di Siena è arrivata quando gli infortuni hanno accorciato il roster e non a casa la Montepaschi è giunta in fondo con più energie degli avversari.
Quest’anno, nonostante il ridimensionamento, questa caratteristica è stata confermata. Degli esterni titolari abbiamo parlato in precedenza, ma alle loro spalle ci sono giocatori dalle grandi qualità; come point guard troviamo David Cournooh e Taylor Rochestie. Il primo, prodotto del vivaio, dopo un’ottima annata in LegaDue a Bologna è tornato per trovare spazio, l’altro invece è stato scelto nonostante una stagione non esaltante a Biella; entrambi dovranno dare gestione dei ritmi e assist per i compagni. Il cambio di Hackett invece sarà Kim English, giocatore dotato di un ottimo tiro da fuori in arrivo dai Pistons; al posto di Carter invece entrerà Jeff Viggiano, giocatore dal passaporto italiano con ottime doti fisiche, chiamato quest’anno a togliersi l’etichetta di eterna promessa mancata dopo una stagione appena sufficiente con Brindisi. Sotto canestro invece quattro giocatori di grande esperienza: Othello Hunter e Spencer Nelson partiranno in quintetto, Tomas Ress e Benjamin Ortner entreranno dalla panchina. Hunter, dopo una stagione in Cina, è stato strappato ad Avellino e dovrà dimostrare di essere ancora il giocatore visto in Irpinia; Nelson invece, dopo una vita in giro per l’Europa, torna in Italia per dare esperienza ed la classica ala forte che può aprire il campo col tiro da fuori per favorire le penetrazioni degli esterni, il tipo di giocatore che negli ultimi anni Siena ha sempre avuto.

Tomas Ress, giocherà da ala grande e da centro tattico.
Tomas Ress, giocherà da ala grande e da centro tattico.

Ortner è stato confermato dopo gli uttimi playoff dello scorso anno, ha meno atletismo di Hunter ma può offrire soluzioni in uno contro uno dal post basso; infine Tomas Ress, già decisivo in Supercoppa, parte da ala grande ma troverà anche minuto da centro quando Crespi giocherà con la small ball, l’anno scorso ha disputato una stagione eccellente fino all’infortunio, sicuramente si ripeterà anche quest’anno.

Obiettivo: arrivare in fondo da outsider

Di certo Siena non è la favorita numero uno per lo scudetto, ma non lo era neppure lo scorso anno e tutti sappiamo come è andato a finire. A nostro avviso questa squadra è stata costruita in modo tale da poter dire la sua per lo scudetto e il fatto di non essere favorita potrà permettere a Crespi e ai suoi ragazzi di lavorare senza pressioni: questo potrebbe rendere Siena ancora più pericolosa. A ciò bisogna aggiungere il dna vincente della squadra e di alcuni suoi interpreti, soprattutto per questo siamo convinti che tutti preferirebbero evitarla quando arriveranno i playoff. 

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