Si apre uno scenario abbastanza caotico in casa Napoli Basket a causa dell’apertura di un contenzioso di matrice civilistica presentato da Graded S.p.a. verso la cessione di quote societarie degli ex comproprietari Amoroso-Tavassi alla new entry Matt Rizzetta.
Ricostruiamo la vicenda.
Nella compagine societaria del Napoli Basket figuravano tre soci al 33.3%, imprenditori di società che operano nel territorio napoletano e non solo :
- Francesco Tavassi (Paideia S.r.l.)
- Alfredo Amoroso (Generazione Vincente S.p.a.)
- Federico e Vito Grassi (Graded S.p.a.)
Dopo aver rilevato il club e inanellato una serie di successi sorprendenti, culminati con il riapprodo in A1 e la vittoria della Coppa Italia nelle Final Eight di Torino, Tavassi e Amoroso avevano manifestato già da fine 2024 l’intenzione di uscire dalla compagine societaria del Napoli Basket entro la fine della stagione sportiva 24/25. Le intenzioni dei fratelli Grassi, e in particolare di Federico (presidente della società) erano diverse. Il n.1 del club casalingo al Palabarbuto è un sentimentale appassionato, come testimoniano le lacrime versate dopo la salvezza raggiunta al termine di una stagione travagliata e complicatissima, in cui lo spettro della retrocessione si era fatto sempre più insistente dopo lo 0 su 11 iniziale. Va sottolineato che, al netto dei programmi futuri, l’impegno del trio si è spinto anche oltre il budget stanziato a inizio anno, mettendo sul piatto importanti somme per firmare gli acquisti di Ben Bentil, Erick Green e Jacob Pullen, giocatori chiave per l’obiettivo poi raggiunto.
Intanto, l’investitore americano Matt Rizzetta (proprietario del colosso North Sixth Group) ha fiutato l’affare e ha intavolato già dai primi mesi del 2025 la trattativa con Amoroso e Tavassi per rilevare le quote (66.6%) della società. I fratelli Grassi non hanno accolto con piacere la situazione, tentando di costituire una nuova cordata imprenditoriale che rilevasse la società in tempi stretti.
Agli albori di Maggio tramite un comunicato ufficiale del Napoli Basket veniva annunciato l’ingresso in società di Matt Rizzetta e Dan Doyle (suo uomo di fiducia). Sin da subito, nelle prime interviste rilasciate a RaiNews e SmallBall081 la nuova proprietà americana ha espresso la volontà di intavolare grandi progetti per portare Napoli a splendere nel panorama cestistico italiano e internazionale attraverso una crescita strutturale del club. Preso il nuovo GM James Laughlin, profilo dal curriculum sensazionale (nello staff dei Golden State Warriors e dei N.O. Pelicans), si attende un probabile annuncio di Shaquille O’Neal nel ruolo di testimonial del club, mentre in panchina potrebbe essere promosso l’ambizioso Francesco Cavaliere (allenatore in seconda dall’anno scorso). Ma proprio quando il progetto è in rampa di lancio sorge un problema di natura civilistica con Graded S.p.a. dei fratelli Grassi, ancora proprietari del 33% del club.
I Grassi lamentano un mancato rispetto del diritto di prelazione sulla cessione delle quote da parte di Tavassi e Amoroso, affermando (attraverso un comunicato) di aver costituito una cordata imprenditoriale che ha presentato un’offerta più alta del 20% rispetto a quella accettata a Matt Rizzetta. Da preliminari informazioni raccolte, pare che lo statuto societario non prevedesse tale diritto di prelazione, ma semplicemente una “valutazione” privilegiata del c.d.a. dell’offerta presentata da uno dei tre soci. Il problema risiede anche nel timing dei fatti: all’accettazione della proposta americana (che aveva scadenza a metà Maggio) l’offerta di Graded S.p.a. non era ancora stata perfezionata, ma i Grassi chiedevano qualche settimana in più per completare l’esplorazione nel tessuto imprenditoriale partenopeo e raccogliere adesioni. Con il ricorso presentato Graded S.p.a. chiede l’annullazione dell’atto di compravendita delle quote societarie lamentando un pregiudizio derivante dal mancato rispetto delle norme civilistiche regolanti la materia della cessione di quote societarie. Da capire, dunque, se le intenzioni dei fratelli Grassi siano mirate a riprendere il controllo del club (come dichiarato nello stesso comunicato), o semplicemente a ottenere un risarcimento dai due ex soci.
Peraltro, c’è un’altra situazione in ballo riguardante la nuova costruzione del PalaSport a Napoli.
Graded S.p.a. si era fatta promotrice di un progetto riguardante la costruzione di un nuovo PalaSport al Centro Direzionale (nel cuore di Napoli) mediante la raccolta di una serie di investimenti privati (in particolare di ItalStage S.p.a.). L’iter amministrativo è già aperto, l’area edificabile è già stata individuata e si attende l’indizione del bando di gara. Chiaro ed evidente che gli interessi di Graded S.p.a. nella vicenda siano legate anche e soprattutto a tale infrastruttura, occasione ghiottissima di investimento. La situazione è in divenire, ma ad ogni buon conto un contenzioso del genere non può far altro che infastidire i primi passi della nuova proprietà americana, intenzionata a portare qualcosa di molto importante alle sponde del Vesuvio.
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