Nardò, il presidente aggredisce l’arbitro e lo manda in ospedale

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Increscioso episodio avvenuto il 7 Gennaio a Nardò, al termine della gara tra la compagine locale e Ruvo di Puglia, uscita vincitrice per 61-70.

Storie tese fin dal finale del match con l’espulsione dell’allenatore locale, Gianluca Quarta per doppio tecnico, cosa che gli è costata anche una giornata di squalifica per aver inveito “in modo irriguardoso contro il primo arbitro” e aver sferrato un calcio a una sedia, come si evince dalle decisioni del Giudice Sportivo.

Il peggio, però, doveva ancora arrivare in un post partita che è stato veramente incandescente. Il presidente di Nardò, Carlo Durante, “al termine della gara, dapprima si frapponeva per impedire il regolare rientro degli arbitri negli spogliatoi – si legge nella nota del Giudice -, con un comportamento intimidatorio e tentando di venire a contatto fisico con gli stessi; successivamente, giunto davanti agli spogliatoi arbitrali, spintonava violentemente il primo arbitro Sig. De Ascentiis colpendolo con una manata al volto e causandone l’urto del capo contro il muro; entrato infine all’interno dello spogliatoio, proseguiva nell’aggressione fisica e verbale contro il Sig. De Ascentiis. In tale situazione, il dirigente addetto agli arbitri non prestava una adeguata collaborazione; si rendeva quindi necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine, già presenti in loco, che appositamente chiamate dagli arbitri, giungevano sul posto per sedare gli animi e scortare la coppia arbitrale fuori dal campo fino al parcheggio”. Il fischietto colpito, poi, è stato costretto a recarsi in ospedale per ricevere le cure del caso. Tutto ciò è costato al patron dell’Andrea Pasca una squalifica fino all’8 Luglio.

Fermato fino all’8 Aprile anche il dirigente addetto agli arbitri, Valentino Mandolfo, per aver tenuto “una condotta inadeguata alla gravità dei fatti nonché gravemente omissiva non adoperandosi efficacemente per porre termine all’aggressione ricevuta dagli arbitri e in particolare dal sig.De Ascentiis”. Inoltre “espressamente invitato dagli stessi arbitri a richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, ignorava di fatto la richiesta, a tal punto che quest’ultime venivano contattate direttamente dagli arbitri”.

Il comportamento del signor Mandolfo è costato anche una multa di 175 euro, da sommare ai 440 per offese e minacce agli arbitri da parte del pubblico, nonostante la gara (come noto) si giocasse a porte chiuse.

Il presidente della FIP Petrucci e quello dell’Associazione Italiana Arbitri Pallacanestro, Roberto Begnis, hanno stigmatizzato l’accaduto ed espresso la loro solidarietà attraverso delle note ufficiali mentre la Procura Federale ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per far luce sui fatti.

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