In questa stagione gli arbitri NBA hanno cambiato il loro metro di giudizio. Si sta vedendo molta più tolleranza su tanti contatti e soprattutto gli attaccanti non vengono premiati così tanto come in passato.
Il gioco perciò sta diventando più fisico e con punteggi più bassi rispetto al passato. Un cambiamento che Draymond Green ha accolto con gioia, come ha spiegato dopo la gara vinta agevolmente dai Golden State Warriors sugli Oklahoma City Thunder (103-82).
Avevo smesso di guardare le partite perché c’erano troppi episodi di flopping, troppi giocatori che cercavano tiri liberi, era diventata una gara a chi andava di più in lunetta. A nessuno interessa una cosa del genere, queste nuove regole stanno favorendo il basket. È più divertente vedere gare senza tutti quei fischi, tutta quella gente che cercava di agganciare le braccia dei difensori per guadagnarsi i falli. Quest’anno sono tornato a divertirmi. Harden è il maestro in questo, tutti hanno imparato da lui ma quando giochi contro uno così forte e non puoi neanche toccarlo diventa impossibile. Non ci sono più partite che finiscono 147-139 ed è merito delle scelte della NBA.
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