Miami Heat – San Antonio Spurs 87-104
Buongiorno a tutti, come avrete potuto immaginare dalla home page di Facebook, i San Antonio Spurs sono campioni NBA, il team di Popovich ha tirato fuori dal cilindro la quarta straordinaria prestazione, il quarto flusso di coscienza di un’intera squadra che sembra giocare, nello stesso momento, come un meccanismo perfetto e come una squadra “Guidata dal cuore”; è davvero inspiegabile il livello di gioco raggiunto dai Texani.
Ora, però, passiamo alla partita: i Miami Heat nei primi minuti partono fortissimi e caricati dalle parole di Lebron James “Follow my lead”, attaccano ai mille all’ora: quintetto senza Chalmers, Lebron a fare il play, ma soprattutto Lebron a segnare in ogni modo possibile (per lui partenza da 15p e 7 r) probabilmente questo exploit è il migliore di sempre nei primi 10′ di una gara così decisiva. Il piano gara di Spoelstra sembra funzionare: +16.Qui entra in scena Manuel Ginobili: assist, tripla, due + libero, penetrazione e tripla in faccia a Battier senza pensare; rimonta Spurs e meno 7, con l’inerzia della gara completamente spostata. La panchina di coach Pop continua a macinare gioco, Kawhi e Ginobili sono devastanti (posteremo la schiacciata clamorosa di Ginobili), la difesa chiude il pitturato e l’attacco è semplicemente paradisiaco: in 5′ gli Spurs prendono la testa della gara per non lasciarla più. Nel mentre Duncan lavora silenziosamente, Diaw leggermente in calo rispetto alle precedenti gare, Parker in chiara difficoltà con gli spazi concessi da James in marcatura su di lui, ma sempre concentrato sull’eseguire e personalizzare le chiamate di coach Pop ed infine Belinelli: due punti in un possesso importante durante la rimonta Spurs. Il secondo quarto vede dunque San Antonio avanti di 7 47-40.
Il terzo quarto è forse il periodo decisivo: gli Spurs alzano l’intensità difensiva, si mettono nelle mani di Patty Mills, Manuel Ginobili e Kawhi Leonard, risultato: Mills indemoniato, 4/4 dall’arco nel periodo, Leonard dominante a tratti su Lebron e poi Ginobili a prendersi la rivincita dall’anno scorso.
Il quarto quarto non ha più niente da raccontare se non la straordinaria aria che si respira all’AT&T Center, i cori MVP per Kawhi Leonard, le uscite di scena dei big three, i 5 titoli in 3 decadi differenti di Duncan, gli abbracci, lo sguardo di coach Popovich, le lacrime di Belinelli alle telecamere, la faccia incredula di Diaw, Patty Mills per il suo popolo, Joseph e i minuti importanti contro i Thunder, Bonner con il suo visone sorridente, Green che pur non segnando un tiro festeggia come se avesse vinto da solo, Splitter a prendersi la rivincita dopo la brutta prestazione dello scorso anno, Ayres che quando deve sostituire Duncan entra in campo come se fossero i primi due minuti di partita… Ci sarebbero un milione di cose da dire, da raccontare, da rivedere e da rigustare di questi San Antonio Spurs, ma non ci rimane che pensare al futuro: Leonard super-star a San Antonio, Duncan, Ginobili e Parker sempre più vecchi, ma soprattutto i big three di Miami Beach…
Per noi è un arrivederci al prossimo anno, anzi no, il 26 giugno c’è quello che si prospetta essere uno dei migliori draft di sempre, non mancate!
A voi il riassunto di NBA.com della serie (emozionante):
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