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NBA – Gaffe di LeBron James: accusa un poliziotto per un omicidio, ma le cose stanno diversamente

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Nella giornata di ieri gli USA e il mondo NBA avevano appreso con gioia e soddisfazione la sentenza che ha giudicato Derek Chauvin colpevole di tutte le accuse per l’omicidio di George Floyd l’anno scorso. LeBron James era stato tra i primi ad esprimere la propria felicità per la sentenza, qualcosa che non capita spesso in America per casi in cui sono coinvolti dei poliziotti.

Meno di 24 ore dopo, però, probabilmente sulle ali di quanto accaduto ieri, James è caduto in un grosso malinteso che gli ha attirato diverse critiche. LeBron si è espresso duramente riguardo l’uccisione di una ragazza afroamericana di 16 anni, Ma’Khia Bryant, da parte di un poliziotto in Ohio. Su Twitter molti utenti stavano condividendo la foto dell’agente, reo di avere sparato alla ragazza. La stella dei Los Angeles Lakers ha seguito la scia, pubblicando una foto del poliziotto con la scritta “Sei il prossimo”, riferendosi ovviamente alla sentenza di Floyd.

Sebbene l’omicidio ci sia stato, il caso è molto diverso a quello di George Floyd. Il filmato registrato dalla telecamera attaccata alla divisa di ogni poliziotto ha mostrato infatti come Nicholas Reardon, l’agente in questione, abbia sì sparato alla ragazza, ma anche come questa stesse aggredendo un’altra persona con un coltello. Secondo questa iniziale ricostruzione dunque non si tratterebbe di un atto di brutalità, ma un tentativo di salvare una terza persona dall’aggressione.

Viste le tante critiche che gli sono arrivate, alla fine LeBron James ha rimosso il tweet. Il giocatore ha poi pubblicato un tweet in cui ha ammesso il proprio errore, dettato dalla rabbia, senza però fare passi indietro:

La rabbia non ci fa alcun bene e questo include anche me! Lo fanno il conoscere tutti i fatti ed educare noi stessi! La mia rabbia rimane per ciò che è accaduto a quella ragazzina. La mia compassione va alla sua famiglia, speriamo prevalga la giustizia! Sono così stanco di vedere persone di colore uccise dalla polizia. Ho eliminato il tweet perché stava venendo usato per generare maggiore odio. Non si tratta del singolo poliziotto, ma dell’intero sistema. Cercano sempre di usare le nostre parole per creare più razzismo. Voglio disperatamente maggiore responsabilità.

Francesco Manzi

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