MIP Ladder: Barnes e Antetokounmpo volano, ma la concorrenza si fa sotto

NBA

Eccoci all’appuntamento mensile con il Most Improved Player of the year, il 34 di Milwaukee ed il 40 di Dallas sono cresciuti a dismisura.
La responsabilizzazione di coach Carlisle a Barnes ha fatto benissimo e ad ora rientra ampiamente nella top 10 delle ali piccole della lega: isolamenti, piazzati dalla media, difese dure sono il pane quotidiano di quello che a 23 anni si appresta a scalare la montagna della gerarchia NBA.
Antetokounmpo è invece quell’essere di 2.10 mt che corre il campo come un triplista, che ha delle leve smisurate e che soprattutto sta prendendo consapevolezza delle proprie potenzialità con una crescita esponenziale che non sembra avere fine.

Riguardo gli inseguitori, merita una menzione Warren, che step by step sta prendendo responsabilità maggiori in un contesto di ricostruzione come quello di Phoenix.
George Hill è, invece, diventato (forse dopo un pò troppo tempo) il giocatore che tutti ci siamo sempre augurati, difesa solidissima, tiro da 3 e grandissima sostanza in ogni fase del gioco.
Porzingins non può non essere messo in classifica, i miglioramenti sono evidenti sotto ogni punto di vista del gioco. Il tiro dalla media e dalla lunga potrebbero diventare un’arma senza freni nei prossimi mesi.
Capela e Harrell sono duri, due che sanno giocare il pick and roll, due che sfruttano al meglio lo spazio che si crea per non permettere a Harden di dominare ogni singola azione.
Jabari Parker ha invece tirato fuori il tiro dalla media, ha come tolto il velo ed ora è simbolo delle nuove ali grandi: atletismo, tiro e visione di gioco. Per finire riconosciamo a Russell la crescita una discreta crescita di leadership, a Zach Lavine una crescita dal punto di vista della continuità e solidità del gioco, infine il soldato Bradley che potrebbe diventare una pedina fondamentale in ottica play-off quando la difesa dura e la solidità del tiro saranno i punti fondamentali.

MIP

Stefano Muratorio

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