Gli Stati Uniti, dopo aver proclamato sabato lo stato di emergenza, si apprestano a varare nuove misure per fermare la diffusione del coronavirus nel proprie territorio. Il CDC, Centers for Disease Control and Prevention, ha annunciato che da ora in avanti, per le prossime 8 settimane, saranno vietati gli assembramenti di più di 50 persone.
Questo provvedimento, che probabilmente non sarà l’ultimo, tocca direttamente anche la NBA, fermatasi ormai da qualche giorno proprio per l’emergenza sanitaria. Adam Silver nei giorni scorsi aveva anticipato che la Lega non sarebbe ripartita prima di 30 giorni, un periodo che a questo punto sembra destinato ad allungarsi di molto. Quel che è certo è che nei prossimi due mesi, come minimo, nessuna partita verrà giocata con i tifosi presenti, anche ammesso che alla fine la NBA riesca a riprendere le proprie attività.
Important development for sport throughout the country: The CDC just announced it is recommending NO gatherings of 50+ people in the United States for the next EIGHT weeks
— Marc Stein (@TheSteinLine) March 15, 2020
Secondo quanto scritto da Adrian Wojnarowski, i proprietari delle franchigie e i vertici della NBA si aspetterebbero ora un ritorno in campo per metà-fine giugno, comunque senza tifosi. La Lega starebbe sondando la disponibilità delle varie arene per proseguire la stagione anche ad agosto inoltrato.
CDC recommendation of no events of 50-plus people for next two months comes as a number of NBA owners and executives increasingly believe a best case scenario is a mid-to-late June return to play — with no fans. League's scouting for possible arena dates all the way thru August.
— Adrian Wojnarowski (@wojespn) March 15, 2020
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