NBA Numb3rs: Philadelphia mina vagante, LeBron extraterrestre, Walker-Howard fanno volare Charlotte

Home NBA News

Se cercate la squadra del momento non dovete andare più lontano di Philadelphia, attualmente quarta ad Est, con il pass per i playoff già timbrato, con una serie di 7 vittorie consecutive e con un Markelle Fultz in più. In casa 76ers continuano a tenere banco i numeri e le triple doppie di Ben Simmons, sempre più playmaker e meno finalizzatore come dimostrano le 5 partite consecutive sotto i 10 tiri tentati (di cui due doppie doppie con punti e rimbalzi e due triple doppie) e i soli 11 punti segnati di media nelle ultime 10 partite. 

10. Con i recenti risultati, Ben Simmons ha raggiunto quota 10 triple doppie. Ben 10 franchigie NBA, nel corso della loro storia, non sono riuscite neanche in una stagione a raggiungere tale quota. L’ultimo posto di questa classifica appartiene ai Memphis Grizzlies che sono riusciti a totalizzare un massimo di 4 triple doppie su base stagionale, Simmons ne ha registrate 4 nelle ultime 8 partite e, appunto, in altre due occasioni ci è andato molto vicino fermandosi a quota 6 e 7 punti. I suoi 76ers sono in una forma smagliante, hanno aggiunto due tasselli importanti in ottica playoff come Belinelli e Ilyasova e, soprattutto, hanno appena recuperato Markelle Fultz che, se inserito nel modo giusto, potrebbe far salire il livello del team di un ulteriore scalino. Buona fortuna a chi se li troverà di fronte nei playoff.

61. Il 24 marzo i Memphis Grizzlies hanno perso contro Charlotte 140-79. I 61 punti di svantaggio sono il peggior risultato nella storia della franchigia ed una dei peggiore nella storia dell’intera lega visto che solo 5 partite prima del 24 marzo si sono concluse con un distacco di almeno 60 punti (l’ultima in ordine cronologico nel 1998). Il protagonista assoluto del match è stato Kemba Walker autore di 46 punti nei soli 28 minuti giocati stabilendo diversi record di franchigia: maggior numero di punti segnati in un tempo (35), triple segnate (10), ma soprattutto primo nella storia degli Hornets a segnare 1000 triple e a concludere 55 gare con oltre 30 punti di media.

32+30. Rimaniamo nel North Carolina, ma torniamo indietro di una partita. Contro i Brooklyn Nets, Dwight Howard è tornato ad indossare il mantello con la S stampata sul retro: un bottino da 32 punti e 30 rimbalzi non si vedeva dal 2008 (Kevin Love). Il match contro i Nets è stato solo la ciliegina sulla torta di una stagione decisamente diversa rispetto alle precedenti che lascia ben sperare in vista del finale di una carriera che definire altalenante sarebbe riduttivo.

18. I San Antonio Spurs dovrebbero riuscire a conquistare l’ennesimo pass per i playoff. In settimana hanno ospitato i Washington Wizards battendoli per la 18 volta consecutiva in Texas. La squadra della capitale non vince all’ AT&T Center dal lontano 1999.

12. Dopo 12 anni consecutivi al di sotto del 50% di vittorie, i Minnesota Timberwolves hanno raggiunto quota 42 vittorie in seguito al match vinto contro i New York Knicks. Purtroppo per loro, l’infortunio di Butler sta condizionando pesantemente questo finale di stagione tanto da arrivare a perdere contro i Memphis Grizzlies (Sì, quelli del -61) nell’ultimo match disputato peraltro tra le mura amiche.

60. Per la prima volta nella loro storia, gli Houston Rockets hanno raggiunto 60 vittorie stagionali. Non perdono da 9 partite e, forti nel miglior record della lega, si presenteranno ai playoff come la squadra da battere, soprattutto in seguito ai numerosi infortuni che hanno colpito Golden State, quello di Stephen Curry in primis.

LeBron James. Ormai ci avrete fatto l’abitudine, non menzionare LeBron James nel momento in cui si parla di statistiche e record è impossibile. Il #23 da Akron ha raggiunto per la decima stagione consecutiva quota 2000 punti segnati, solo Michael Jordan (11) e Karl Malone (12) vantano una serie più lunga.  Oltre ai 2000 punti messi a referto il Re ha superato anche quota 500 punti e 500 assist (non che sia una novità) diventando il giocatore più vecchio a riuscirci. Incredibilmente, lo stesso LeBron James con la stessa maglia e qualche anno in meno è stato anche il più giovane di sempre a riuscirci. Come direbbe Flavio Tranquillo, per nostra fortuna siamo testimoni della storia.

 

Luca Diamante

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.