NBA Playoff recap: Aldridge e Lillard fanno i fenomeni, mentre MIA, SAS e WAS si guadagnano duramente la vittoria

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DAL – SAS 85-90

La seconda giornata dei Playoff si apre con una vittoria di San Antonio, apparentemente scontata, ma in realtà molto più sofferta di quanto si immagini. Con tutti gli sfavori del pronostico, Dallas dà battaglia, lottando fino alla fine, assapporando il sogno della vittoria, ma l’eterno Tim Duncan punisce il digiuno degli ospiti nell’ultimo quarto. Alle prime battute, San Antonio inizia a carburare, mentre Dallas litiga con il ferro, così come Nowitzki che parte con 1/5 al tiro. Sembra già finitia al primo quarto, ma uno scatenato Devin Harris trascina i Mavs e ottengono il pareggio (23-23). Nel secondo periodo, l’equilibrio regna sovrano, con il protagonista Harris che si rivela una spina nel fianco della difesa degli Speroni, all’intervallo Dallas è avanti di 1 (43-44). Di ritorno dalla pausa lunga, ogni possesso si può rivelare fondamentale, Monta Ellis e Calderon lanciano Dallas a +3 e fanno prove di fuga. Non hanno fatto però i conti con il cuore di Ginobili, che con una serie di triple, impedisce ai ragazzi di Carlisle di fuggire. Sul più bello Duncan deve dare temporaneamente forfait per una botta al ginocchio, consentendo a Dallas di portarsi a +10 in apertura del quarto periodo. Al rientro del caraibico, con la difesa disegnata da Popovich, San Antonio reagisce: la potenza di fuoco dei Big Three (chiamateli vecchi) stendono Dallas, mentre l’ottima difesa di Leonard e il resto del supporting cast mette la museruola a Nowitzki ed Ellis. San Antonio, nonostante una prestazione sottotono in attacco, riesce a portare a casa Gara-1, mantenendo intatto il fattore campo.
MVP: Tim Duncan, trentotto primavere e li porta benissimo, ventisette punti e fondamentale nell’ultimo quarto, con un ginocchio dolorante, ha permesso di tenere a bada gli avversari.
CHA – MIA 88-99

Dall’essere barzelletta sportiva a giocarsela fino in fondo con i bicampioni-NBA in carica: ecco Charlotte Bobcats. Miami ottiene una vittoria, maturata solo nell’ultimo quarto, quando i Cats hanno gettato la spugna per il problema fisico del loro trascinatore, Al Jefferson, consentendo a Lebron James e Dwyane Wade di chiudere una partita che è stata per tre quarti in bilico. Nel primo quarto i Bobcats aggrediscono una confusionaria Miami, toccando le nove lunghezze di vantaggio, ma sul più bello si infortuna Al Jefferson. Gary Neal cerca di sopperire all’assenza del loro leader, ma una serie di canestri dei comprimari di Miami riduce il gap, toccando il pari. Il ritorno di Jefferson è quantomai deleterio, poichè riceve il colpo del KO e Miami vola sulla doppia cifra di scarto, Kemba Walker e Gary Neal riaprono la partita a pochi minuti dall’intervallo, ma i padroni di casa vanno al riposo con sette punti di vantaggio. Di ritorno dalla pausa lunga, i Bobcats prendono coraggio e si riportano avanti, ma è solo un vantaggio illusorio: ci pensa Wade a chiudere i conti e l’ultimo quarto è pura formalità.
MVP: i Big Two: James-Wade (cinquanta punti insieme)

WAS – CHI 102-93

I Chicago Bulls perdono il fattore campo nella prima partita di questi quarti di finale di eastern-coference contro i Wizards. Il match è stato a lunghi tratti sull’ago della bilancia, ma tra terzo e quarto quarto i “vecchietti” della capitale si sono fatti valere.E’ vero che quello tra Bulls e Wizards era insieme a Rockets-Blazers il primo turno più equilibrato, ma è da sottolineare che Chicago è stata a lunghi tratti una squadra ostica per tutti e quantomeno ci si aspettava che potesse fin da subito sfruttare il fattore casalingo. Invece no! A  vincere sono gli ospiti 102-93 con capocattedra Nene (24 punti)  e una prestazione maiuscola dopo gli infortuni invernali; i Bulls avevano chiuso avanti il secondo quarto e sembravano aver la gara sotto controllo soprattutto da un punto di vista difensivo e si erano portati dietro il vantaggio fino a circa 4′ dalla fine del quarto quarto. Sull’87-86 per i padroni di casa, Ariza va in lunetta e segna il sorpasso; Butler ritrova il pareggio sull’88 pari, ma da quel momento per Chicago non c’è più speranza: i Bulls si caricano di falli e i Wizards dalla lunetta si assicurano il ribaltamento del fattore campo.
MVP: scegliamo Nenè che ne segna 24 cattura 8  rimbalzi, ruba 3 palloni (uno decisivo) e piazza una stoppata.

POR – HOU 122-120 Overt-Time

Portland si porta a casa il fattore campo contro gli Houston Rockets, questa è probabilmente la notizia della notte NBA, all’inizio del quarto quarto Harden & company sembravano poter dominare essendo sul +13 e senza apparenti problemi nel contenere la sfuriata dei Blazers, infatti a 4′ dalla fine il risultato vedeva ancora i Rockets avanti di 10; il finale è straordinario Aldridge è incontenibile (46 e 18 a fine gara, si ragazzi abbiamo scritto bene) Lillard segna cadendo sui lati, indietro e in avanti, il pareggio arriva a quota 104, qui Harden si prende la lunetta con il solito euro-step su Batum ma dall’altra parte è Aldridge che con un rimbalzo ad alta quota con i soliti magnifici polpastrelli mette dentro il pallone che significa Over-Time. All’inizio del tempo supplementare, Houston prova a mettere ancora il naso avanti, ma alla fine si procede punto a punto fino a 25″; in quel momento conducono ancora i Rockets 120-119. Poi Lillard va in lunetta da veterano, mentre Houston non riesce a costruire un attacco decente; a 10″ c’è un altro fallo per Portland: Freeland sbaglia il primo, ma mette il secondo e il vantaggio di 2 per i Blazers è definitivo con Harden che prende un brutto tiro a un secondo dalla fine.
Da segnalare le uscite per falli di Lopez, Beverley e un Howard da 27 e 15, ma poco incisivo nel momento cruciale della gara: il rimbalzo concesso a Aldridge che ha portato il match all’overtime.
MVP: la coppia Aldridge Lillard comincia a fare paura in due registrano 77p 27r e 7a… altro da aggiungere?

TOP 10:

 

 

Stefano Muratorio

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