I Cavs tornano in finale di conference ma rischiano Irving, Houston strappa gara 6 ad L.A. e si giocherà tutto nell’ultimo atto.
Cleveland Cavaliers @ Chicago Bulls 94-73
Cleveland strappa il biglietto per le finali di conference al termine di una partita durata 12′ e malamente giocata da Chicago.
Dopo un primo quarto in sostanziale parità, nel quale gli ospiti riescono a ricucire prontamente ogni tentativo di allungo dei Bulls, i Cavs prendono in mano la gara: la squadra dell’Ohio costruire un margine di 14 lunghezze nell’arco del secondo periodo, nel quale sono le seconde linee a fare la voce grossa; con James e Irving apparentemente a corto di munizioni, il supporting cast degli ospiti prende in mano l’attacco e piazza un parziale di 25-13, nel quale spiccano gli 11 punti di Shumpert.
Le basse percentuali tenute dalle squadre al rientro dagli spogliatoi (6 punti totali nei primi 6 minuti) non dispiacciono ai ragazzi di coach Blatt, che con il minimo sforzo riescono a preservare il vantaggio, in virtù di terzo quarto che vede le due compagini produrre un totale di appena 31 punti.
L’ultimo periodo ha ben poco da raccontare: lo sprint dei Cavs coglie completamente impreparati i Bulls, che affondano fino al -27 (66-93) vedendo così stroncato ogni tentativo di rimonta. Da segnalare la grande prova di Matthew Dellavedova, miglior marcatore di Cleveland che firma 12 dei suoi 19 punti totali quarto periodo.
I Bulls chiudono così la loro avventura nella post season, al termine di una serie le cui prime partite avevano fatto ben sperare i tifosi dei tori. A Cleveland però, i festeggiamenti sono piuttosto contenuti: l’apprensione generale per le condizioni di Irving, uscito nel secondo quarto senza aver più fatto ritorno in campo, potrebbe essere il preludio ad un’altra vittoria agrodolce per la franchigia, che ha già perso Kevin Love nella serie contro Boston.
Houston Rockets @Los Angeles Clippers 119-107
Vittoria importantissima per Houston, che arrivata ad L.A. con le spalle al muro sfodera una grande prestazione con la quale riesce a sbancare lo Steaples portando la serie alla settima partita.
La gara 6 della serie fin qui più incerta, si gioca tutta nella seconda metà: con i primi 24′ incapaci di esprimere un qualsiasi verdetto, i Clippers tornano in campo intenzionati a chiudere i conti; il trio Griffin-Paul-Redick realizza 23 dei 28 punti totali segnati da L.A. nel terzo periodo, che vede i padroni di casa raggiungere velocemente la doppia cifra di vantaggio. Dopo un primo tempo in grande spolvero (21 punti), Harden incappa in una serie di errori che propiziano l’allungo Clips, a +13 sul finire di periodo.
Il quarto quarto sembrerebbe una pura formalità per L.A., che però nel momento clou del match si spegne totalmente, lasciando ad un Paul decisamente troppo solo il compito di rispondere a dei Rockets indemoniati. Parallelamente a quanto accaduto in quel di Chicago infatti, nel momento del bisogno anche le seconde linee di Houston si dimostrano in grado di decidere la partita: in un quarto periodo stellare degli ospiti, a trascinare la squadra sono Corey Brewer e Josh Smith, che combinano per 29 punti totali all’interno dei 12′ che chiudono la serata. Dall’altra parte CP3 è l’unico che sembra essere rimasto in campo, ma i 9 punti del play dei Clippers non bastano per arginare l’impeto dei texani, che tramortiscono i padroni di casa con un parziale di 40-15.
I losangelini sprecano malamente un invitante matchpoint, e adesso sono chiamati a fare del loro meglio per portare a casa una gara 7 in casa dei Rockets.
Tifoso di Miami dal lontano 2003.
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