Stephen Curry è uno dei giocatori che fanno più discutere. Recentemente ha stabilito il record di triple segnate in un mese, l’ennesimo traguardo di una carriera straordinaria.
Molti ritengono che abbia cambiato per sempre il modo di giocare a basket, qualcun altro però obietta che non è un “vero” playmaker. Fra questi c’è un grande ex regista, Gary Payton.
Credo che Curry sia una guardia, non un playmaker. È un realizzatore ma sarà fra i migliori assistman della storia? Ce l’ha sempre lui la palla in mano? No, è Draymond Green che la gestisce per la maggior parte del tempo. Perciò lui e Russell Westbrook sono delle guardie, non dei play come Chris Paul e Rajon Rondo. Penso comunque che Curry sarà una delle guardie tiratrici migliori di tutti i tempi perché può segnare in ogni modo.
Nel dibattito è entrato subito Steve Kerr, allenatore di Curry ai Golden State Warriors. Il coach ritiene che quella di Payton sia una semplificazione eccessiva e non al passo con i tempi.
Il ruolo del playmaker è cambiato proprio grazie a Curry, ormai è raro vedere un play che non sia un ottimo tiratore. Prima ci aspettavamo che questi giocatori fossero ottimi passatori. Ora invece, dopo l’arrivo di Steph, devono anche saper tirare. Poi lui è pericoloso anche senza palla, questo lo rende eccezionale. Può giocare come Reggie Miller lontano dal pallone ma sa creare per sé e gli altri dal palleggio. Curry ha cambiato questo ruolo, non c’è un’altra spiegazione.
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