Boston Celtics
Settimi ad Est nel 2012-2013 (41-40)
Roster:
Rajon Rondo; Phil Pressey; Kammron Taylor / Avery Bradley; Keith Bogans; Courtney Lee; Jordan Crawford; Chris Babb / Jeff Green; Gerald Wallace; MarShon Brooks; DeShawn Sims / Jared Sullinger; Kris Humphries; Damen Bell-Holter / Kelly Olynyk; Vitor Faverani
La stella: Rajon Rondo
A Boston tutti si affidano a lui, l’unico superstite dell’era capitaneggiata dai Big Three (diventati col tempo Big Four). Autentico genio e sregolatezza, capace di leggere il gioco con 3-4 secondi d’anticipo rispetto agli altri comuni mortali. Le sue doti atletiche nemmeno le citiamo in causa, il suo estro per l’assist neanche (considerato il miglior playmaker puro in NBA, o al massimo il secondo assoluto), ma ora deve dimostrare di essere un trascinatore a livello di punti. Le assenze di Pierce, Garnett e Terry (senza dimenticare Allen in precedenza) si faranno sentire tantissimo, soprattutto nella metà campo offensiva. Serve una guida, il leader è lui, riuscirà col tempo a far risalire i Celtics?
L’arma in più: Jeff Green
Ripresosi dall’importante operazione al cuore che lo ha costretto a saltare un’intera annata (2011-2012), Jeff Green nella scorsa stagione è tornato a mettersi in luce. In particolar modo durante l’assenza di KG e Pierce, è stato lui l’uomo chiave (oltre al solito Rondo) di Boston nella rincorsa (poi inutile) al 5°-6° posto ad Est. Può vantare su una notevole elasticità e fisicità, che gli permette di trovare diversi modi per segnare, ma deve rivedere l’approccio alle partite chiave e quello sul tiro da 3 punti, tuttavia il talento c’è, deve solo esplodere definitivamente.
Il coach: Brad Stevens
Alla sua prima esperienza su una panchina NBA, il nativo di Zionsville dovrà dimostrare tutte le sue qualità. Ha mosso i primi passi come vice a Butler (dal 2001 al 2007), salvo poi diventare head coach dei Bulldogs, trascinati per ben due volte alle Final Four della Division I. Difficile prevedere come si ambienterà, di sicuro non sentirà la stessa pressione di Rivers, avendo delle ambizioni completamente differenti.
Il mercato: via Pierce, Garnett e Terry per rifondare
Ainge in estate ha deciso di praticare la tanto attesa sessione di assestamento, dove i vari Pierce, Garnett e Terry sono stati costretti per ovvi motivi ad essere ceduti. Impossibile dare un’opinione tecnica sui nuovi giocatori (Wallace, Brooks e Humphries su tutti), perché fungono solo come traghettatori (salvo sorprese) per l’anno prossimo, quello della rinascita. Lo starting five sarà così composto presumibilmente da Rondo, Bradley, Green, Sullinger e dal giovane Olynyk, chiamato all’ultimo Draft con la scelta numero 13.
Aspettative: tanking in attesa del Draft 2014
Senza mezzi termini l’obiettivo è stato dichiarato: avere una scelta molto alta al prossimo Draft (uno dei più interessanti degli ultimi 10 anni a detta di molti esperti). Difficilmente parteciperanno ai PO, sarà un anno di transizione e tutti a Boston ne sono consapevoli, l’era dei Big Three/Four ormai è solo un dolce ricordo.
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