Toronto Raptors
Decimi ad Est nel 2012/2013
Roster:
Kyle Lowry; D.J. Augustin; Carlos Morais; Dwight Buycks / DeMar DeRozan, Landry Fields, Terrence Ross, Julyan Stone / Rudy Gay, Austin Daye, Steve Novak / Tyler Hansbrough, Amir Johnson, Quincy Acy, Chris Wright / Jonas Valanciunas, Aaron Gray
La stella: Rudy Gay

Inutile girarci attorno, sarà lui il go-to-guy nei prossimi anni, dovrà essere in grado di caricarsi la squadra sulle spalle (coadiuvato da DeRozan) per cercare di portarla almeno ad un record dignitoso. Le potenzialità le ha, il suo picco lo ha avuto un paio d’anni fa a Memphis, se starà bene fisicamente (da valutare il ginocchio sinistro) sarà un pericolo per tutte le difese avversarie. Giocatore completo, un gradino sotto ai vari James, Durant e Anthony, ma stiamo pur sempre parlando di uno che può essere considerato tranquillamente nei primi 30 giocatori NBA. A Memphis ultimamente aveva perso la sua dimensione (complici le esplosioni di Gasol ma soprattutto di Conley), ora in Canada ha una seconda possibilità. Dettaglio da non sottovalutare: ha la player option, potrebbe uscire dal contratto a fine stagione ed esplorare la free agency se lo riterrà opportuno.
L’arma in più: Jonas Valanciunas

Questo deve essere il suo anno, quello dell’esplosione, deve dimostrare di valere quella quinta scelta assoluta al Draft del 2011. Fresco vice-campione d’Europa con la Lituania (anche se con prestazioni altalenanti), con la partenza di Bargnani avrà tutta la fiducia disponibile. Ci si aspettava ben altro impatto da lui un anno fa, certo, è ancora presto per trarre conclusioni, ma ha parzialmente deluso. La dirigenza ha lanciato un chiaro messaggio tenendolo, è pronta nuovamente a puntare su di lui, non è una coincidenza il fatto che sia l’unico europeo rimasto nel roster.
Il coach: Dwyane Casey
Arriva da due anni difficili, dove praticamente non ha mai avuto la squadra al completo per via dei numerosi infortuni, tuttavia questa è la sua ultima chance (ultimo anno di contratto). In NBA dal 1994 (dove fino al 2005 è stato assistente dei SuperSonics), può vantare un solo precedente come head coach, a Minnesota dal 2005 al 2007 (l’ultimo stint di KG coi T’Wolves), con risultati dimenticabili. Ha inoltre fatto parte dello staff di Dallas dal 2007 al 2011, sotto la guida di Carlisle, vincendo un campionato NBA.
Il mercato: tutto nella mani di Ujiri, nuovo GM
Il progetto europeo lanciato dai Raptors in questi ultimi anni è stato a dir poco controproducente (niente PO dal 2007-2008), ed infatti si è deciso di puntare su qualcosa di nuovo. Dentro il General Manager nigeriano Masai Ujiri (fresco vincitore dell’NBA Executive of the Year Award, unico non statunitense a riuscirci), che ha bocciato categoricamente il progetto europeo lasciando partire Calderon, Kleiza e Bargnani (in precedenza fugaci apparizioni per Garbajosa, Nesterovic, Belinelli e Turkoglu). La speranza è quella di poter cambiare tendenza il prima possibile, i presupposti ci sono, anche se attualmente lo spazio salariale a disposizione per firmare nuovi talenti è davvero ridotto ai minimi termini.
Aspettative: si lotta per i PO ad Est
In un primo momento tutti storceranno il naso, ma se analizziamo bene la situazione ad Est non è per niente definita, tutto è in bilico, soprattutto nella parte bassa. L’arrivo di Gay ha sicuramente dato una scossa all’ambiente e se tutto gira per il verso giusto possono pure giocarsi i Playoff. Ad ogni caso, difficilmente si potrà andare meglio del 7°-8° posto (che spesso coincide con un record negativo ad Est), con conseguente uscita al primo turno per mano degli Heat o dei Knicks di turno.
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