NBA Preview: Utah Jazz, nuovo frontcourt e fiducia in Derrick Favors

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Utah Jazz

Noni ad Ovest nel 2012-13

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Roster:

Trey Burke; John Lucas III; Ian Clark / Alec Burks; Brandon Rush / Gordon Hayward; Marvin Williams; Richard Jefferson / Derrick Favors; Jeremy Evans / Enes Kanter; Andris Biedrins; Rudy Gobert.

media_638da6a9b7ef47ecbe165ab49641741b_t607La stella: Derrick Favors

Alla prima stagione in quintetto e già Derrick Favors avrà grosse responsabilità, in una franchigia per cui in questo momento non si può ancora indicare un go-to-guy, sempre che ci sia, sarà il giovane lungo a dover confermare ciò che di buono ha fatto vedere, a sprazzi, nelle prime tre stagioni in NBA. Scelto come numero 3 assoluto al Draft 2010 dai New Jersey Nets, finora è stato poco meno di una delusione, non andando mai sopra i 9.4 punti di media fatti registrare la scorsa stagione. Complice di questa difficoltà ad ingranare sono però stati i minuti, concessi sempre con il contagocce al prodotto di Georgia Tech. Senza più Al Jefferson e Paul Millsap a occupare minutaggio, Favors potrebbe finalmente esplodere e confermare quanto ci si aspettava da lui nel 2010.

 

L’arma in più: Gordon Hayward

Gordon Hayward è uno dei giocatori più sottovalutati della Lega; entrato nella NBA dalla porta principale, chiamato alla nona dai Jazz nel 2010, non ha mai figurato tra i big della franchigia nonostante le ultime due stagioni ad altissimi livelli. Solo guardando le stats, Hayward nell’ultima regular season ha mantenuto 14.1 punti di media, ma andando oltre è un giocatore che in campo dà più del 100%, non è dotato fisicamente, ma in difesa fa sempre la differenza. Insomma, Hayward è un giocatore che farebbe comodo a tutte le squadre, ma che i Jazz tenteranno di tenersi stretto dal momento che ha soltanto 23 anni e che i risultati ottenuti fin qui sono arrivati per la maggior parte partendo dalla panchina.

 

1068520Il coach: Tyrone Corbin

Gran parte delle franchigie NBA hanno optato per il cambio di allenatore in estate, non gli Utah Jazz, che hanno invece confermato Tyrone Corbin. Successo a Jerry Sloan, Corbin sembrava inizialmente un traghettatore ma, in seguito ai buoni risultati ottenuti, se si esclude la prima stagione, con una squadra tutto sommato non certo eccellente, è stato poi confermato. E’ ai Jazz dal 2004, prima come assistente e ora come head coach, quindi conosce praticamente a memoria l’ambiente, dovrà però migliorare la difesa della squadra: con due giovani lunghi molto promettenti come Favors ed Enes Kanter dovrà diventare un’impresa avvicinarsi al ferro dei Jazz, con le perdite di Al Jefferson e Paul Millsap ci sarà meno pericolosità in attacco, ma le energie dovranno essere riposte nella propria metà campo.

 

Il mercato: via i big per plasmare nuovi talenti

E’ accaduto quello che ormai da un anno tutti chiedevano a gran voce: con un frontcourt tra i più profondi della NBA, che poteva contare su Al Jefferson, Paul Millsap, Derrick Favors ed Enes Kanter, si rischiava di bruciare due talenti appunto gli ultimi due. Via quindi i due titolari, in cambio di nulla, e spazio ai giovani. Dal Draft è stato scelto Trey Burke, che ha ben figurato al torneo NCAA ma alla Summer League ha più che altro sparacchiato: di sicuro non è tra i più pronti a giocare in NBA, detto questo però sarà quasi sicuramente lui a giocare in quintetto nello spot di playmaker, vista anche la pochezza di alternative in tale ruolo. Dal mercato sono arrivati i contrattoni inutili di Andris Biedrins e Richard Jefferson dai Golden State Warriors, entrambi in scadenza l’anno prossimo e che libereranno parecchio spazio salariale in vista della prossima free agency. Nessun grande colpo, solo un anno di transizione per i Jazz, che hanno avviato una ricostruzione non coinvolgente fin qui grandi nomi.

 

Aspettative: difficile l’approdo ai Playoffs

Dopo esserci arrivati ad un passo l’anno scorso, difficilmente gli Utah Jazz saranno altrettanto competitivi quest’anno. Se il binomio Favors-Kanter funzionerà potranno ambire alla lotta per i Playoffs ma, rispetto alla passata stagione, il livello della Western Conference si è notevolmente alzato con molte squadre, tra cui i Los Angeles Lakers che l’anno scorso hanno soffiato il posto proprio ai Jazz, pronte a darsi battaglia.

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Francesco Manzi

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