NBA Previews 2015-16, Detroit Pistons: partire per ricominciare, con l’obbiettivo Playoff. A Detroit si sogna in grande

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Detroit Pistons

12esimi ad Est nella stagione 2014/15 (30-52)

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Roster:

PM: Reggie Jackson, Brandon Jennings, Steve Blake, Spencer Dinwiddie

G: Stanley Johnson, Kentavious Caldwell-Pope, Jodie Meeks, Adonis Thomas

AP: Danny Granger, Reggie Bullock, Darrun Hillard II

AG:, Marcus Morris, Ersan Ilyasova, Anthony Tolliver, Cartier Martin

C: Andre Drummond, Aron Baynes, Joel Anthony

 

La Stella: Andre Drummond

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Il centro proveniente dall’università del Connecticut e draftato alla nona scelta assoluta dai Pistons, dopo una stagione alquanto deludente, è chiamato al grande riscatto nella “motor-city” di Detroit. Il Big-Man dei Pistons, al termine dei mondiali andati in scena nel 2014, chiusi con una medaglia d’oro proprio di Drummond e compagni, sembrava destinato al grande salto di qualità che avrebbe permesso ai ragazzi di Coach Van Gundy di raggiungere i tanto attesi Playoff: purtroppo per loro, però, non fu così. Drummond ha chiuso l’ultima stagione NBA con 13.8 punti e 13.5 rimbalzi di media, cifre rispettabili sì, ma che non rispecchiano il talento e la dominanza del centro dei Pistons. Con una eastern conference certamente più competitiva rispetto lo scorso anno non sarà facile strappare un piazzamento ai play-off, ma con il vero Drummond tutto potrebbe essere rimesso in gioco.

L’arma in più: Reggie JacksonNBA: Chicago Bulls at Detroit Pistons

Reggie Jackson, guardia esplosiva e devastante, un piccolo Russell Westbrook verrebbe da dire, grazie alle doti fisiche e atletiche di cui può disporre. É proprio lui per noi l’arma in più dei Pistons: Jackson, come Drummond, è chiamato al grande riscatto nella prossima stagione, proprio ora che Coach Van Gundy sembra aver messo l’ex playmaker di Okc davanti a Brandon Jennings nelle gerarchie (a causa soprattutto dei continui infortuni che bloccano la point-guard ex Bucks).

Il Coach: Stan Van Gundy

Stan Van Gundy inizia la carriera come giocatore alla Alhambra High School, per poi passare al college di Suny Brockport, guidato proprio da suo padre. Non è certo la carriera da giocatore che però distingue Van Gundy, bensì quella da Coach: infatti Stan, soprattutto al college, negli anni 80′ e 90′ ha registrato eccellenti risultati con le panchine di Castleton State College e poi su quella dei Badgers di Wisconsin. Il cammino continua nella Nba, pristan-van-gundy-nba-phoenix-suns-detroit-pistons-850x560ma a Miami e poi ad Orlando, dove, nella stagione 2008/09, porta i Magic alle finali Nba contro i Lakers (perse). Ora Van Gundy allena i Pistons da ormai due stagioni, e proprio a Detroit si è imbattuto in una sfida di assoluto spessore, trovandosi tra le mani delle vere e proprie patate bollenti, giocatori sì, con un talento cristallino, ma che non sempre sanno rimanere tra i ranghi: tra questi troviamo appunto Andre Drummond, Brandon Jennings, colpito spesso da gravi infortuni, e Reggie Jackson, forse il più problematico tra tutti. Con l’arrivo di giocatori esperti in vari ruoli forse Stan riuscirà maggiormente a gestire panchina e spogliatoio: i tifosi Pistons se lo augurano!

Il mercato: tra partenze ed arrivi, i Pistons provano a ricominciare

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Stanley Johnson, ottava scelta allo scorso draft: avrà un ruolo fondamentale nei nuovi Pistons

Non è stata un’estate tranquilla per la dirigenza dei Pistons, chiamata a rivoluzionare la squadra di Van Gundy nel corso di una turbolenta free-agency estiva. Iniziamo dalle partenze: Greg Monroe, uno dei giocatori più importanti del team, in scadenza di contratto, si è accasato ai Bucks, dove lo raggiungono anche Caron Butler e Shawne Williams; proprio la trade che ha coinvolto questi ultimi due giocatori, ha fatto sì che Ersan Ilyasova si accasasse in quel di Detroit, seguito dagli arrivi di Marcus Morris, Danny Granger e Reggie Bullock, tutti da Phoenix via trade. Chiudono il roster Aaron Baynes, free agent, e Steve Blake dai Nets. Insomma, il roster come detto, si ritrova completamente rivoluzionato, 3/5 del quintetto sono nuovi, con l’aggiunta ai nuovi acquisti, se di acquisti si può parlare, dell’ottava scelta al draft Stanley Johnson, guardia dall’enorme potenziale che ha scavalcato Caldwell-Pope in quintetto. Proprio Johson sarà una delle chiavi nel gioco dei Pistons, soprattutto per quanto riguarda la metà campo difensiva (infatti la guardia proveniente da Arizona è un difensore di assoluto livello, capace di marcare sia giocatori più piccoli che più alti di lui), dato che comunque in attacco il talento non manca, grazie a realizzatori del calibro di Drummond, Jackson e Jennings. Ilyasova dalla panchina potrà essere fondamentale e sicuramente darà una dimensione perimetrale che a Detroit manca, come Granger e Blake, che portano esperienza in una squadra decisamente giovane; infine Baynes e Morris, due giocatori duri, fisici, che potranno certamente dire la loro in un roster completamente nuovo.

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Ilyasova sarà un importantissimo tassello nel puzzle di Detroit: un mix di giocatori giovani ed esperti

Le aspettative: i Playoff sono alla portata..ma mai dire mai

Il roster come detto è stato rifondato, nuovi giocatori sono arrivati alla corte di Van Gundy, giocatori che hanno portato talento ed esperienza praticamente in ogni ruolo. Ad Est la concorrenza si è fatta certamente più vivace, ma i Pistons potrebbero tranquillamente dire la loro se, come abbiamo anticipato in precedenza, le sue punte di diamante renderanno al meglio. Drummond, Baynes, Morris, Ilyasova, Tolliver e l’eterna promessa Joel Anthony compongono un reparto lunghi di tutto rispetto, buono sia dentro l’area che per vie perimetrali, così come anche per il pacchetto esterni, con Jackson e Jennings, point-guard letali, capaci di penetrare e tirare dalla distanza con estrema facilità. Johnson e Caldwell-Pope sono due guardie quasi complementari, i due potrebbero giocare anche insieme, garantendo difesa e punti.

Insomma, Van Gundy ha molto lavoro da fare e, soprattutto, materia da plasmare e modificare: l’unione di giocatori giovani ed esperti potrebbe essere la giusta chiave per riportare “motor-city” ai Playoff, come potrebbe rivelarsi allo stesso tempo un’arma a doppio taglio all’interno dello spogliatoio..i playoff sono vicini, ma mai dire mai..

Matteo Gualandris

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