NBA Recap 06/02/2015: Gli Hawks battono Golden State, Davis gela OKC sulla sirena; Cavs fermati dai Pacers

NBA Recap

Sono 12 le gare andate in scena nella notte NBA, vediamo come sono andate.

Golden State Warriors @ Atlanta Hawks 116-124

Si gioca in quel di Atlanta una delle partite più interessanti della stagione, una delle gare più belle, forse, fino ad ora: si affrontano le due squadre migliori della lega, gli Warriors che guidano la Western Conference con un record di 39-9, e gli Hawks, rispettivamente al primo posto della Eastern Conference con 42-9. La gara parte subito fortissimo, come prevedibile, con gli “Splash Brother” di Golden State che salgono in cattedra, bombardando Atlanta a suon di triple (25-21 GSW fine primo quarto); ma Steve Kerr e soci non hanno fatto i conti con la migliore squadra della lega fino ad ora, che, con un ispiratissimo Korver, soprattutto dall’arco, portano in parità il punteggio al termine della seconda frazione di gioco. Inizia il secondo tempo in favore degli Hawks, che, pensando di riuscire a scappare per la prima volta nella partita, vengono riaggancianti da Thompson e Curry; l’ultimo periodo è fantastico da ambo le parti, le due squadre non si risparmiano e danno vita ad una battaglia stupenda, a meno di 4 minuti dalla fine Korver sigla il più 9, ma gli Warriors sono ancora li, con Thompson che segna con il fallo per il meno 5. Si entra nell’ultimo minuto sul più 6 Atlanta, che gestisce il vantaggio e porta a casa la vittoria. Per gli Warriors 29 di Thompson e 26 di Curry; per Atlanta 23 di Teague, 21 di Millsap e 17 di Scott dalla panchina.

Cleveland Cavaliers @ Indiana Pacers 99-103

I Cavaliers di King James vengono fermati, dopo ben 12 vittorie consecutive in quel di Indiana. Clevaland parte molto forte, con LeBron sugli scudi che firma due punti e poi lancia in contropiede Irving per il 19-12. Nel secondo quarto Indiana rimane aggrappata alla partita, ma sono ancora James e Irving a guidarla, con quest’ultimo che segna il Buzzer Beater da tre punti al termine del secondo quarto (55-47 Cavs). Nel terzo quarto Cleveland aumenta il vantaggio, portandosi oltre le 10 lunghezze, ma West e poi Hill riavvicinano i Pacers. Sarà poi la tripla di Miles a dare il primo vantaggio Pacers sul 84-83. Si entra nell’ultimo minuto di gioco con i Cavs avanti di un punto, ma, George Hill segna una clamorosa tripla col fallo per il 95-92 Indiana. Lebron perde una sanguinosa palla e cosi i Pacers portano a casa la partita. 99-103 Pacers. Per i Cavaliers 25 di James e 29 di Irving; per i Pacers 26 di Miles e 20+13 rimbalzi di West.

New York Knicks @ Brooklyn Nets 88-92

Va in scena al Barclays Center il “Derby” di New York: Brooklyn mette subito in difficoltà i Knicks di Derek Fisher fin dalle prime battute di gioco, con Deron Williams che firma il Buzzer Beater al termine del primo quarto (29-21 Nets). Saranno poi Alan Anderson e Brook Lopez ad allungare sul +17 per Brooklyn, ma, Lance Thomas e poi Carmelo Anthony con l’and-one riportano i Knicks sul -4. Il terzo quarto si apre con due triple consecutive di un caldissimo Josè Calderon (62-64 Nets), e poi con Stoudemeire che sigla il primo vantaggio Knicks. La quarta frazione di gioco è combattutissima, le due squadre rispondo colpo su colpo, ed è Jack a firmare la tripla dell’ultimo vantaggio Nets, che porta a casa al vittoria. 92-88 Nets. Per i Knicks 21 di Anthony; Per i Nets 20 di Jack e 22 di Lopez dalla panchina.

Los Angeles Lakers @ Orlando Magic 97-103

Orlando, che arriva da 10 sconfitte di fila, ospita i Los Angeles Lakers, privi per il resto della stagione del loro leader Kobe Bryant: i Magic si presentano con un cambio in panchina, ma, per il momento, il cambio di allenatore non sembra scuotere i bianco-blu, che, fin dalle prime battute di gioco, sembrano in difficoltà, con i Lakers che volano anche sul più 14 a fine secondo quarto. Nel terzo quarto Harris e poi il rookie Gordon riavvicinano i Magic (82-78 Lakers); sarà poi Vucevic a firmare il 91-91 a pochi minuti dalla fine, con Ellington che sbaglia la possibile tripla vincente. Si va all’overtime, con Harris e Oladipo che conducono i Magic alla vittoria. Per i Lakers 20 di Kelly, per i Magic, 34 di Harris e 25 di Vucevic.

Los Angeles Clippers @ Toronto Raptors 107-123

I Clippers, dopo la brutta sconfitta contro i Cavaliers cercano di rifarsi in quel di Toronto, vediamo come è andata: sono appunto i Clippers di Paul e Griffin a partire fortissimo, con, fin dai primi minuti, un vantaggio superiore alle 10 cifre. Anche il secondo quarto sembra andare per questo frangente, con Griffin sugli scudi (chiuderà il secondo quarto con 19 punti a referto), ma, i Raptors, tornano sotto grazie a James Johnson. Saranno poi Lowry e DeRozan a lanciare i Raptors nel terzo quarto (76-65 Raptors); nel quarto periodo i Raptors devono solo amministrare il vantaggio, e così fanno, portando a casa un’importante W. 107-123 Raptors. Per i Clippers: 26 punti, con 9 assist e 6 rimbalzi per Griffin; per i Raptors: 24 punti con 9 rimbalzi e 8 assist per DeRozan.

Philadelphia 76ers @ Boston Celtics 96-107

I Celtics partono subito molto forte, guidati da un ispirato Turner, e si portano sul 23-8 al termine del primo periodo. Il secondo periodo segue l’andamento del primo, con Boston che guida la partita, portandosi anche oltre i 20 punti di vantaggio. Ma nel terzo quarto le cose sembrano cambiare, con Covington, Mbah a Moute e il Rookie McDaniels che riportano sotto i 76ers (69-75 Boston fine terzo quarto). Thompson firma il -3 76ers, ma poi, Sullinger e Bradley conducono alla vittoria i Celtics. Per i 76ers 16 punti di Thompson, per i Celtics 22 punti per Sullinger.

Denver Nuggets @ Detroit Pistons 88-98

Arrivano gli stremati Nuggets di Danilo Gallinari al Palace Of Auburn Hills di Detroit: sono i Pistons che partono forte, con un ispirato Greg Monroe che conduce la propria squadra al primo significativo vantaggio (48-37 fine secondo quarto). Una tripla di Lawson sembra poter rimettere in gara i Nuggets, che sono ricacciati indietro da Caldwell-Pope e Augustin. Si tratta ora di semplice amministrazione del vantaggio per i Pistons, che vincono la gara 98-88. 12 punti per Danilo Gallinari in 29 minuti di gioco.

Milwaukee Bucks @ Houston Rockets 111-117

Gli Houston Rockets del candidato MVP James Harden ospitano i Milwaukee Bucks: è proprio il “barba” a guidare la propria squadra nel primo quarto, segnando 15 punti nel solo primo quarto. Nel secondo periodo sono invece Jones e soprattutto Ariza a lanciare i Rockets sul più 12 a fine quarto. Nel terzo periodo un grande Antetokounmpo e Dudley riportano sotto i Bucks, ma ancora Harden allunga sul 92-82 fine terzo quarto. Nell’ultima frazione di gioco Baylees e ancora il greco mettono il fiato sul collo a Houston, ma poi, quest’ultimo, perde una sanguinosa palla che sancisce effettivamente la fine dei giochi con la vittoria dei Rockets. Per i Bucks 27 punti di Antetokounmpo, per i Rockets 33 di Harden.

Memphis Grizzlies @ Minnesota Timberwolves 89-90

I Grizzlies son impegnati in quel di Minnesota dopo 8 vittorie di fila: è proprio Minnesota a partire fortissima, con la prima scelta allo scorso draft Wiggins che chiude il primo quarto con ben 11 punti a referto. Successivamente Jeff Green riporta in parità la partita, prima con una tripla e poi con un canestro più fallo. Il terzo quarto è combattutissimo, con Conley che riesce a tenere la propria squadra avanti in tutto il corso del periodo. Si entra nell’ultima frazione con Memphis avanti di 4 punti; sarà poi Rubio, con due fondamentali triple a rimettere in carreggiata Minnesota (-1 ad un minuto dalla fine); Randolph perde palla e commette fallo su Rubio, che dalla lunetta segna il 2/2 portando alla vittoria gli Wolves. Per i Grizzlies 15 punti di Conley, per Minnesota 18 di Wiggins.

New Orleans Pelicans @ Oklahoma City Thunder 116-113

I Thunder dell’MVP Durant ospitano i Pelicans di Anthony Davis: Durant ritorna in campo dopo l’infortunio e, insieme all’amico Westbrook, porta la propria squadra in vantaggio sul 17-6 metà terzo quarto, ma poi, Evans e Davis riportano vicini i Pelicans. Si va verso la terza frazione di gioco con i Thunder in vantaggio, guidati dai soliti Westbrook e Durant, ma Davis risponde colpo su colpo, ottenendo persino il primo vantaggio New Orleans. Il quarto periodo è stupendo: prima Westbrook e poi ancora Davis segnano da due punti, portando sul più i Pelicans; Durant poi ad un minuto dalla fine segna la tripla del -1 Thunder. A pochi secondi dalla fine lo stesso KD sbaglia due tiri consecutivi, Davis fa due su due dalla lunetta, ma Westrbrook subisce fallo sul tiro da 3 punti. Sono così 3 tiri liberi, mandati a segno dalla PG dei Thunder. Con 1.2 secondi da giocare, Davis prende palla, spara da tre e…REALIZZA! I Pelicans vincono la gara! Per i Thunder 48 punti di Westbrook, per i Pelicans 41 di Davis.

Utah Jazz @ Phoenix Suns 93-100

I Jazz partono forte con Favors e Hayward, ma poi sale in cattedra per i Suns Marcus Morris, che mette a referto 24 punti e 9 rimbalzi nel solo primo tempo. Nel terzo quarto i Suns continuano a sparare da 3 punti con Bledsoe, ma i Jazz tornano in partita sul meno 6 grazie ad una schiacciatona di Gobert. Sono poi Tucker e ancora Morris a chiudere la partita, interrompendo la serie di sconfitte della propria squadra.

Miami Heat @ San Antonio Spurs 85-98

Abbiamo a San Antonio la possibile rivincita delle scorse finali NBA, vediamo come è andata: la partita inizia in favore degli Spurs, a discapito degli Heat privi del loro gioellino Hassan Whiteside. Nonostante ciò, sarà Haslem a tenere viva la partita, portando sul più uno la propria squadra, ma facendosi così male ad un dito e non tornando più in campo per la partita. Il primo tempo è quindi combattutissimo, con Leonard in particolare che conduce gli Spurs sopra di 10 punti al termine del secondo periodo. Lo stesso MVP delle Finals, serve prima Duncan e poi Parker, che, dall’arco, sigla il più 15 Spurs a metà terzo quarto. Nell’ultima frazione di gioco gli Spurs alimentano il proprio vantaggio, portando a casa la vittoria per 85-98. Per gli Heat 17 punti di Deng, per gli Spurs 24 punti di Leonard; 5 punti per Marco Belinelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

Matteo Gualandris

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