Golden State Warriors @ San Antonio Spurs 127-129 (0-1)
“Siete stati sotto di 16 con 4 minuti sul cronometro dei regolamentari, sotto di 5 nell’overtime, sotto di 1 a 3 secondi dalla fine; come diavolo avete fatto a vincere?” “I have no clue, i really got to watch it to se what happened”. Così Manu Ginobili, intervistato da David Aldridge alla fine della partita, dopo aver segnato un importantissimo tiro da 3 punti a 3 secondi dalla fine dell’overtime per permettere ai suoi di conquistare gara 1 all’AT&T Center. I Warriors si presentano in Texas, dove non vincono da 29 partite consecutive, pronti a dar battaglia a degli Spurs ancora privi di Splitter; guidati dall’MVP di questi playoffs, GSW sforna un terzo quarto da infarto che si chiude sul +12 per i ragazzi di coach Jackson (avanti anche di 18) con 22 punti del solo Curry nel periodo. Nella quarta frazione però, Golden State crolla: avanti di 16 con 4 minuti da giocare, San Antonio costruisce un parziale di 18-2, culminato in una tripla di Danny Green che fissa il punteggio sul 116 pari, nell’ultima azione Curry è chiuso dalla difesa e sbaglia il tiro della vittoria. Overtime: Jack fa la parte dell’eroe convertendo una penetrazione, mentre Ginobili non riesce a mandare a bersaglio il jumper dalla media sulla sirena. Secondo overtime: gli Spurs si portano sul 126-121 grazie a Parker e Green con solo un minuto da giocare ma GS non muore mai; 4 punti di Curry, una forzatura di Ginobili ed un appoggio di Bazemore regalano il +1 ai Warriors con 3.9 secondi da giocare. Popovich disegna una rimessa in cui Ginobili blocca per l’uscita di Parker mentre Diaw prende posizione in mezzo all’area per ricevere ma una mancata comunicazione difensiva tra Jack e Barnes lascia Manu libero sulla linea da 3, l’argentino riceve da Leonard e rimanda nel cassetto i sogni dei Warriors.
Chicago Bulls @ Miami Heat 92-89 (1-0)
Richard Hamilton, Luol Deng, Kirk Hinrich, Derrick Rose: 3/4 del quintetto base ed il sesto uomo fuori per i Bulls, di fronte gli Heat, riposatissimi dopo il cappotto ai Bucks e con James che viene premiato MVP prima dell’inizio della gara, isomma, un -20 quotato 1:2 alla Snai. In campo, però, è tutta un’altra cosa: Thibodeau prende il gameplan di Spoelstra e lo calpesta, lo straccia e lo getta nel WC, costringendo gli Heat a giocare a metacampo senza poter correre. Miami rimane comunque una squadra di fenomeni ed il loro capo con il numero 6, li guida fino al +3 con 2:22 da giocare: qui esce grande come il sole il cuore Bulls che, con una bomba di Belinelli e 7 punti filati di Nate Robinson conquistano gara 1 fuori casa, rendendo ancor più appetitosa la serie.
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