Detroit Pistons @ Brooklyn Nets 109-97
Un disastroso terzo quarto condanna Brooklyn alla quinta sconfitta consecutiva: avanti di 7 all’intervallo, i Nets rimangono con la testa negli spogliatoi e vengono puniti dai Pistons, guidati da Stuckey (27+6 ast) e Jennings (14+10 ast); non basta il carreer high in triple messe a segno (8/10) da Joe Johnson (34 con 12/18 al tiro) ai Nets, che sono parzialmente giustificati dalle assenze di Williams, Terry, Kirilenko e soprattutto Brook Lopez, che avrebbe fatto molto comodo sotto canestro per contrastare i vari Smith, Monroe e Drummond.
MVP: Rodney Stuckey, season high di 27 punti, decisivi per le sorti dell’incontro.
Chicago Bulls @ Los Angeles Clippers 82-121
Sebbene i Clippers siano scesi in campo con una divisa che assomiglia molto da vicino ad un pigiama, sono i Bulls quelli che stanotte erano in fase REM, dato che hanno permesso ad LA di firmare la vittoria con maggior scarto della propria storia. Chicago ha subito l’ennesimo duro colpo, apprendendo che il proprio leader Derrick Rose dovrà nuovamente subire un’operazione al ginocchio che lo terrà fuori dal campo “indefinitely“, ed evidentemente deve ancora assorbire la botta psicologica, dato che, a parte Deng (22+6ast), nessun Toro ha giocato una partita sufficiente. In casa Clippers, al contrario, tutti sopra il 6 in pagella: spiccano le prestazioni di Paul (16+17 ast in soli 27 minuti), Dudley (21 con 8/10 dal campo) e Griffin (15+12 rim).
MVP: Chris Paul, cifre assurde per soli 27 minuti di gioco, 50 punti generati da lui, quasi 2 punti al minuto.
Phoenix Suns @ Orlando Magic 104-96
Phoenix continua a sorprendere (nonostante il perdurare dell’assenza di Eric Bledsoe) ottenendo la settima vittoria stagionale in 13 partite, battendo i Magic sul loro campo dopo 6 anni dall’ultimo successo: avanti di 10 già nel primo quarto, i Suns hanno mantenuto il vantaggio per tutta la durata del match, nonostante gli sforzi di Vucevic (20+10 rim), Nelson (15+9 ast) e Nicholson (19+8 rim) in casa Magic; a chiudere ogni volta la porta alle rimonte ci hanno pensato Gerald Green (20+8 rim), ma soprattutto Goran Dragic (23+13 ast), che ha chiuso definitivamente i conti ad un minuto dal termine con una step-back three in faccia a Vucevic.
MVP: Goran Dragic, a lui vengono affidate le chiavi della squadra in attesa del ritorno di Bledsoe e lo sloveno si sta dimostrando un ottimo custode.
Utah Jazz @ Oklahoma City Thunder 73-95
I Thunder mantengono l’imbattibilità casalinga senza nessuno sforzo particolare battendo i derelitti Utah Jazz, in cui Trey Burke parte in quintetto per la prima volta in carriera. OKC va avanti anche di 37 punti nel terzo periodo nonostante l’assenza per riposo di Russell Westbrook, grazie ad Ibaka (17+11) ed al solito Durant (19+9), che amministrano una partita senza storia. A complicare le cose in casa Jazz, c’è l’infortunio accorso ad Enes Kanter che, a 10 minuti dalla sirena finale, si sloga fortemente la caviglia ed abbandona il campo per non farci più ritorno.
MVP: Serge Ibaka, anche se è difficile scegliere un mvp quando si gioca contro dei cadaveri.
Sacramento Kings @ Los Angeles Lakers 86-100
LAL conquista l’agognata quota del 50% (7-7) battendo i Kings allo Staples Center grazie all’ennesima solida prestazione di tutti i giocatori che escono dalla panchina: questa volta è stato Henry a brillare particolarmente (21 con 7/11 al tiro), ma tutti hanno contribuito a questa vittoria, con Pau Gasol (20+10 rim), Steve Blake (9+12 ast) e Jordan Hill (10+13 rim) in ottimo stato di forma. Ai Kings non bastano uno stranamente positivo Greivis Vasquez (20+7 ast) ed un solido Cousins (17+8+7), i soli 3 punti segnati negli ultimi 7:16 del terzo quarto sono stati ciò che li ha condattati maggiormente.
MVP: Pau Gasol, il catalano sta diventando sempre più la guida di questo gruppo in attesa del ritorno del Black Mamba.
Gerald Green domina la top 5 della notte:
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