Los Angeles Clippers @ Sacramento Kings 104-98 dts
I Clippers, costretti a fare a meno di Chris Paul (problemi al ginocchio destro), rimangono in California per la sfida ai Kings, che fanno debuttare in quintetto il nuovo arrivato Derrick Williams (12+6+4 in 32 minuti). Jamal Crawford è a dir poco eccellente e sostituisce al meglio CP3 firmandone 31, con 7 rimbalzi e 11 assists e imponendo il suo ritmo cadenzato fatto di un ball-handling senza paragoni e un tiro mortifero. Crawford trova in Griffin (21+12) e Jordan (10+15+9 stoppate) gli alleati migliori, ma dall’altra parte Cousins (25+9+6) riesce a caricarsi i suoi sulle spalle ed a portarli sul 94 pari, quando Crawford ha nelle sue mani il tiro della vittoria, ma il suo long-two finisce sul secondo ferro: è overtime. Nel prolungamento partono bene i Kings (4-0 firmato Patterson), ma la spuntano i Clippers grazie alle giocate dei soliti Griffin e Crawford.
MVP Jamal Crawford: uno dei giocatori più ammorbanti della Lega mette il numero 3 sulle spalle per una notte e non fa assolutamente rimpiangere l’assenza di Paul.
New York Knicks @ Denver Nuggets 95-97
Ottava sconfitta consecutiva per i Knicks, che non facevano così male dal Febbraio 2010, mentre i Nuggets ottengono la quinta vittoria in fila. Al ritorno a Denver, Anthony viene accolto da dei Nuggets in ottima forma, guidati da un Ty Lawson finalmente leader (22+8 assists) e da un solito JJ Hickson positivo sotto canestro (13+11), che mantengono sull’ordine della decina i punti di vantaggio per la squadra della Mile High City; nel quarto periodo New York ha uno scatto d’orgoglio, e dopo i canestri di Felton e Shumpert, i Knicks hanno in mano il pallone del pareggio: ovviamente la palla va a Carmelo (27+7 ma 8/22 al tiro), che si trova in post medio contro Randy Foye (10 centimetri e parecchi chili in meno del numero 7 knicks), che però viene stoppato dallo stesso Foye e manda il pallone corto nelle mani di Lawson, che esulta per la vittoria. Per il nostro Andrea Bargnani un’altra partita positiva: 22+5 rimbalzi e 7/11 dal campo.
MVP Ty Lawson: il play tascabile dei Nuggets è quinto nella Lega per assists di media e stanotte lo conferma confezionandone 8.
Golden State Warriors @ Oklahoma City Thunder 112-113
Ogni volta che si incontrano queste due squadre è uno spot per la pallacanestro: nell’ultimo duello a Golden State, avevano prevalso i Warriors grazie ad un jumper allo scadere firmato Iguodala, questa notte la partita è stata ancor più appassionante. Nonostante l’assenza proprio del numero 9 gialloblu, GSW riesce a mantenersi in partita nonostante l’inizio spettacolare di Westbrook (34+7 assists, 5/5 nelle prime cinque conclusioni dal campo) grazie ai canestri di Barnes (26 con 10/15 al tiro) e del solito Curry (32+11 rimbalzi); nel quarto periodo Durant (25+13 ma 7/22 dal campo) e Curry si sfidano a chi segna il canestro più impossibile, ed è proprio KD ad avere il tiro della vittoria sul 104-104, ma il suo fadeaway finisce corto: è overtime. Il finale è tutto da raccontare: mancano 16 secondi quando Harrison Barnes segna il canestro del 112-110 Warriors, la palla va ad OKC; rimessa che finisce nelle mani di Durant che penetra e rilascia un floater sul secondo ferro, lotta a rimbalzo e la palla esce, l’ultimo a toccare è stato David Lee, quindi il pallone è ancora per i padroni di casa. Mancano 9 secondi, palla a KD che serve Ibaka al gomito: tiro lungo e zompo insensato di Westbrook, che tocca il pallone, viene salvato da Sefolosha che lo manda nelle mani dello stesso Westbrook, palleggio, palleggio, virata in un fazzoletto, tiro da 3 in faccia a Barnes, BOOM! La vendetta è servita.
MVP Russell Westbrook: vince allo scadere una delle partite più belle della stagione e, con gli ultimi 3 punti sorpassa anche Curry nella lotta al miglior marcatore della gara. RW0 is back!
Brooklyn Nets @ Houston Rockets 95-114
Houston ritrova il suo leader James Harden (9+7 assists in 25 minuti) dopo 3 gare di assenza, ma deve fare a meno per due settimane di Jeremy Lin, che ha problemi ad un ginocchio. Allo stesso modo, Brooklyn recupera Brook Lopez (16 punti ma un solo rimbalzo) ma deve rinunciare a Deron Williams e Kevin Garnett. La gara è senza storia sin dall’avvio: Parsons (21+6) e Garcia (15 con 5/7 da 3) iniziano a bucare la retina dalla lunga di stanza e Howard (12+7 in 17 minuti) domina sotto canestro, Houston arriva a condurre anche di 32 punti al Toyota Center nella facile vittoria. Per i Nets arriva la decima sconfitta nelle ultime 12 gare nonostante la panchina bianconera lotti per conquistare minuti (16+12 assists per Taylor, 16+6 per Plumlee e 18+13 per Mirza Teletovic); emblematico è il fatto che 4/5 del quintetto base Nets (escluso Lopez) chiudano con un totale di 7 punti, 8 rimbalzi e 4 assists ed un plus minus collettivo di -73 con 3/23 al tiro.
MVP Chandler Parsons: 21 punti con 7/7 al tiro (6/6 da 3) e 6 rimbalzi. Serve altro?
Los Angeles Lakers @ Detroit Pistons 106-102
E’ incredibile come questi Lakers riescano a trovare ogni sera un protagonista diverso: questa volta è il turno di Wes Johnson che, dopo essere stato emarginato a Minnesota ed a Phoenix, si sta ritagliando un ruolo importante dalla panchina in questi strani Lakers; il numero 11 gialloviola parte in quintetto e ne mette 27 conditi da 6 rimbalzi e 3 stoppate, permettendo ai suoi di ottenere una vittoria nel finale al Palace di Auburn Hills contro i Pistons. Nonostante le prestazioni statisticamente positive degli uomini di rilievo di Detroit (Stuckey 22, Jennings 19+9ast, Monroe 19+9, Drummond 13+11 e Smith 8+19+8), i Lakers hanno solo 8 punti da recuperare a 4:22 dal termine: un parziale di 12-0 firmato Farmar (13), Williams (20+9) e Young (12 ma 3/12 dal campo) porta LAL in vantaggio 103-99 e qui inizia la sagra degli errori: Jennings subisce fallo su un tiro da 3 ma realizza solamente 1 dei 3 liberi a disposizione con 16 secondi sul tabellone, fallo sistematico su Farmar che a sua volta fa 0/2 dalla lunetta, la palla passa a Detroit che la mette nelle mani di Josh Smith, finta di tiro, penetrazione e fallo in attacco su Nick Young, che subirà poi il fallo di Stuckey per andare in lunetta e dare i decisivi 4 punti di vantaggio ai suoi.
MVP Wesley Johnson: 27 con 9/11 dal campo e ben 6/7 da 3. Perfetto.
Miami Heat @ Toronto Raptors 90-83
Nona vittoria consecutiva per gli Heat, che arriva meno facilmente del previsto: nonostante le tonnellate di punti in contropiede subiti e il -20 da recuperare, i Raptors non mollano e, guidati da DeRozan (25+7) e Gay (21+11) arrivano fino al -2 con 4:40 da giocare; a questo punto LeBron (27+6) prende in mano la gara ed infila 5 punti consecutivi per ricacciare indietro i canadesi ed ottenere la W.
MVP LeBron James: 27 punti e 6 rimbalzi con 3/5 da tre punti ed una schiacciata in riscaldamento da slam dunk competition.
Le altre partite della notte:
Milwaukee Bucks @ Charlotte Bobcats 76-92
Bucks: Knight 17, Udoh 10+6, Neal 10. Bobcats: Jefferson 23+12, Henderson 19+6, Biyombo 7+14.
San Antonio Spurs @ Orlando Magic 109-91
Spurs: Duncan 19+9, Belinelli 19, Joseph 13+4as. Magic: Afflalo 17, Oladipo 15, Vucevic 12+7+8 palle perse.
Dallas Mavericks @ Atlanta Hawks 87-88
Mavericks: Nowitzki 16, Calderon 16, Blair 9+18, Marion 15+12. Hawks: Teague 25, Horford 17+12, Millsap 15.
Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics 103-86
Cavaliers: Waiters 21, Irving 17, Varejao 10+12. Celtics: Green 31, Crawford 11+11+10, Bradley 21.
Washington Wizards @ Indiana Pacers 73-93
Wizards: Gortat 17+10, Ariza 14, Wall 8+9as. Pacers: George 23, Stephenson 7+11+10, Hibbert 13+8.
New Orleans Pelicans @ Philadelphia 76ers 121-105
Pelicans: Gordon 26+7as, Davis 22+10, Holiday 20+7+13. 76ers: Wroten 24, Turner 22, Young 15+12.
Phoenix Suns @ Utah Jazz 112-101
Suns: Mark. Morris 23, Dragic 19+9as, Bledsoe 19. Jazz: Williams 18, Burks 16, Favors 15.
La top 10 della notte:
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