NBA Recap 30/10/13: Welcome back NBA, vincono Miami, Indiana e a sorpresa i Lakers

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La aspettavamo da circa 131 giorni, la aspettavamo perchè è la lega più spettacolare al mondo, la aspettavamo perchè i campioni sopra-riportati si dovranno sfidare notte per notte a colpi ad effetto, la aspettavamo perchè quest’anno per la prima volta dopo anni east coast e west coast sembrano avere squadre dello stesso livello, ma soprattutto la aspettavamo perchè vogliamo capire se Miami avrà la capacità di entrare nella storia del gioco.

Stanotte, così, proprio gli Heat, precendentemente premiati con gli anelli NBA, hanno messo su una di quelle partite confezionate apposta per appassionati e tifosi.

Chicago Bulls-Miami Heat 95-107

Alla triple A va di scena la prima partita post-infortunio di Derrick Rose, proprio contro favoriti numero uno per la corsa al titolo ad est.
La gara parte fortissimo e sono le difese a farla da padrone, Miami sul pick & roll raddoppia su qualsiasi uomo, Chicago aggressiva su ogni palla vagante rende come al solito l’area intasatissima; attacchi bloccati e il primo quarto termina 17-15 Miami.
Nel secondo quarto si scatena l’ira del classico secondo quintetto di Miami, Andersen indemoniato sui due lati del campo va a rimbalzo e difende mentre in attacco porta blocchi ripetutamente per le sfuriate di Lebron, il quale pesca i compagni sul perimetro con una precisione assoluta (Lebron 17p-6r-8a a fine gara); Battier e Allen sentenziano dall’angolo.

Chicago è tenuta in piedi da Boozer (31p-7r-2a), ma quando anche lui crolla è la fine, Miami vola sul +21 a metà gara.
Il terzo e il quarto quarto vedono gli Heat respingere ogni tentativo di rimonta dei Bulls guidati da Butler (20p) e Rose(12p-4a), quest’ultimo sofferente a causa dell’aggressività di Cole e Chalmers.
La partita è dunque un trionfo per Miami che manda un messaggio forte alla NBA.
Da sottolineare la prestazione collettiva degli Heat che vanno con 7 giocatori su 9 in doppia cifra e il 12/20 dall’arco dei 3 punti.
Buone le prestazioni di Wade e Bosh su entrambe i lati del campo.

MVP: Shane Battier: non sbaglia un movimento senza palla, non sbaglia un tiro. Leader silenzioso

chicago miami
Orlando Magic-Indiana Pacers 87-97

La prima partita della NBA si è svolta, invece, a Indiana, dove l’idolo di casa Oladipo (2a scelta NBA proprio da Indiana University) ha vestito per la prima volta la maglia dei professionisti per gli Orlando Magic.
Il match inizia con i soliti Stephenson(19p-7r-5a) e George(24p-6r-5p) che infilano subito il 10-0 Indiana.
La partita sembra prendere binari noiosi, ma ci pensa, uno sconosciuto ai più, Nicholson (18p-4r) lungo canadese, a mettere le cose in chiaro, Orlando non è qui per fare la vittima sacrificale.
A metà gara, così, Orlando è addirittura avanti.
Vogel avrà fatto un bel lavaggio ai suoi giocatori e in campo si vede, Indiana torna a difendere per davvero e la strada per Oladipo(12p-3r-2a) e compagni si fa in salita.
Il quarto quarto vede scappare via George e soci, ma la sfortuna si abbatte sui vincenti Pacers, a rimbalzo Hibbert fa un brutto movimento con il ginocchio e il centro giamaicano è costretto a uscire.
Per lui non si hanno ancora notizie definitive, ma nei prossimi giorni sapremo di più.

MVP: Paul George: riprende da dove aveva lasciato e nei momenti delicati lui c’è, sempre!

Indiana orlando

Los Angeles Clippers – Los Angeles Lakers 103-116

L’ultima partita della notte vedeva il derby di Los Angeles, due squadre che a inizio stagione sembrano puntare a obbiettivi differenti, da una parte i Clippers con Doc Rivers in panca e dall’altra i Lakers orfani, in diverso modo, di Howard e Kobe Bryant.
La sfida è piena di sorprese e nel quintetto iniziale dei Lakers si legge anche Williams tutt’altro che titolarissimo nelle sue precedenti avventure NBA.
Paul parte bene e con Redick si trovano continuamente, ma Gasol & company rispondono colpo su colpo.
Nei primi tre quarti la partita è molto equilibrata, però il punteggio sembra un pò troppo alto per una squadra di Rivers, si può pensare a un quarto quarto dove Griffin(19p-7r) e Paul (15p-11a) faranno sul serio.
In realtà accade esattamente l’opposto, i due all-star giocano a nascondino mentre salgono in cattedra Henry(22p per il talento inespresso da Kansas) e Jordan Hill (12p e molta sostanza) che portano i Lakers ad una vittoria tanto inaspettata quanto larga.
Da segnalare l’ottima prestazione di Pau Gasol che tornato dalle vacanze estive ha potuto recuperare dall’infortunio per concentrarsi al meglio sui suoi Lakers, avendo saltato l’Europeo con la Spagna.

MVP: Xavier Henry: il talentino classe 91′ da Kansas University si fa notare per la difesa sulla palla e un paio di voli spettacolari, chissà che non sia arrivato il momento che esploda.

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Le giocate della prima notte NBA:

Stefano Muratorio

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