Shaedon Sharpe è il giocatore più “misterioso” scelto nell’ultimo Draft. Si tratta di una guardia-ala del 2003 che i Portland Trail Blazers hanno selezionato con la scelta n° 7.
Gli esordi e la scelta di Kentucky
La storia di questo giocatore è molto particolare, visto che in pochissimi hanno avuto l’opportunità di vederlo all’opera. Nato in Canada, a London, nell’Ontario, ha iniziato a giocare nella sua città natale per poi completare il liceo negli Stati Uniti, prima in Kansas e poi a Glendale (Arizona). Qui è letteralmente esploso, facendo intravvedere il talento che l’ha portato sui taccuini dei migliori college e di tante franchigie NBA. La scorsa estate ha fatto molto bene nella Nike Elite Youth Basketball League e poi si è unito a Kentucky, sotto la guida di John Calipari. Peccato però che al college si sia solo allenato, senza mai giocare. I motivi che l’abbiano portato a non scendere mai in campo sono avvolti nel mistero e il diretto interessato, rispondendo a una domanda a riguardo, si è limitato a dire che voleva mettersi a posto a livello fisico. Dichiarazioni che hanno portato a ulteriori congetture riguardo la sua tenuta fisica ma che comunque non hanno impedito a Portland di scommettere su di lui, spendendo la settima scelta assoluta per ingaggiarlo.
Shaedon Sharpe on why he didn’t play at Kentucky: “Getting my body right, getting a little bit stronger, a little bit bigger. My mindset was, get my body right.”
— Sean Highkin (@highkin) June 25, 2022
Il Draft
Molti, fra i quali il suo allenatore, pensavano che sarebbe rimasto un altro al college, giocando di fatto la sua prima stagione in NCAA. Invece il canadese ha scelto di dichiararsi eleggibile, finendo per ricevere una chiamata altissima per uno che non aveva mai messo in campo nella stagione precedente.
L’esordio in Summer League
Sharpe, infatti, non giocava da quasi un anno visto che la sua ultima apparizione sul parquet risale all’Ottobre del 2021 e la scorsa notte è partito in quintetto nella sfida di Summer League fra i suoi Blazers e i Pistons, poi vinta da Detroit 81-78. Un buon avvio per lui in quello che probabilmente è stato finora il match più probante della sua carriera. Il tempo di far vedere un bel canestro in svitamento sulla linea di fondo, poi panchina e spogliatoi a causa di un problema fisico. Solamente sei minuti in campo prima di dare forfait per un dolore alla spalla che ora verrà rivalutato. Si spera non sia nulla di grave ma questo infortunio alimenta lo scetticismo nei suoi confronti e lo rende ancora di più un “oggetto misterioso”.
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