Longobardi Scafati

Nello Longobardi, presidente di Scafati: “Pretendo serietà. Se questo è l’atteggiamento dei giocatori, possono andare via”

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Ci ha pensato direttamente il presidente della Givova Scafati, Nello Longobardi, a spiegare ai microfoni di Sportando quanto accaduto nelle ultime ore, dopo la sconfitta maturata sulla sirena in casa di Bergamo ieri sera, alla prima di campionato.

In mattinata si era diffuso un messaggio del GM Guastaferro che aveva fatto pensare a problemi gravi per i gialloblu, subito comunque smentiti. Queste le parole di Longobardi a Sportando:

Ieri sono accadute cose che non mi sono piaciute. Ho dato quindi un mandato al GM: contattare gli agenti dei giocatori e dirgli che i pagamenti degli stipendi sono sospesi. E’ un segnale. Punto. Diretto a loro. E’ stata una gara brutta [contro Bergamo, ndr], da ambo le parti, a punteggio bassissimo. Non mi è piaciuta, e ancora meno mi sono piaciuti i messaggi che ho ricevuto dopo. Molti giocatori mi hanno contattato singolarmente per scusarsi della prestazione, ma anche per lamentarsi di situazioni di campo, come se fosse tutto una conseguenza. Sono pensieri che mi danno ancora più fastidio a inizio stagione. Garantisco serietà nella mia squadra, ma pretendo in cambio serietà.

Voglio un gruppo unito. Se ho la sensazione che qualcuno faccia qualcosa perché non gli arriva la palla per cinque azioni di fila, mi girano… E poi viene a giustificarsi col proprietario. Mi sbaglierò, ma non mi va bene. Per questo ho detto al GM di chiamare gli agenti, se questo è l’atteggiamento, possono anche andare via. Tenete comunque conto che siamo in regola con gli stipendi, gli ultimi li ho pagati il 27 settembre, in anticipo sulla scadenza di fine mese. Sono vicende che ti fanno passare la voglia, anche perché investi per passione senza avere alcun ritorno. Ma si è creato un caso su qualcosa che non voglio: non mi interessa cedere il club.

I giocatori mi hanno chiesto di fare allenamento oggi. Si chiudano in uno spogliatoio e si chiariscano. Io voglio solo questo.

Francesco Manzi

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