Nessun poliziotto accusato per il caso Jacob Blake, la rabbia del mondo NBA

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Il nome di Jacob Blake questa estate ha fatto il giro del mondo, quando i Milwuakee Bucks boicottarono gara 4 del primo turno playoff contro gli Orlando Magic. I giocatori presero questa decisione, poi seguita da altre squadre, per protestare contro l’aggressione subita dal giovane afroamericano a Kenosha, quarta città più popolosa del Wisconsin.

Poche ore fa è arrivata la notizia che nessun poliziotto fra i tre presenti è stato accusato, nonostante Blake sia rimasto paralizzato in seguito ai colpi di pistola ricevuti. Il motivo della decisione, hanno spiegato i procuratori, è che il ragazzo ha ammesso di aver con sé un coltello, pur non avendolo mai tirato fuori, come mostrano i video dell’episodio.

Il mondo NBA, negli ultimi mesi in prima linea contro le discriminazioni razziali e le violenze delle forze dell’ordine, ha reagito con grande rabbia e delusione. I Bucks hanno emesso un comunicato dove non citano direttamente Blake ma ribadiscono che “l’uso eccessivo della forza da parte degli agenti quando è coinvolta la comunità nera deve cessare”.

“Sconfortante – è stato il commento di Wesley Matthews – ma non dobbiamo smettere di lottare per avere uguaglianza e giustizia. Non perdiamo la testa perché si tratta delle nostre vite, queste cose ci deludono tantissimo ma non dobbiamo distogliere lo sguardo nel percorso”.

“Un colpo al cuore e allo stomaco – ha dichiarato LeBron James, in prima linea in questa battaglia – non solo per quella comunità ma per tutti quelli che continuano a subire tutto questo. Non si tratta solo dei neri ma anche dei bianchi che vedono succedere queste cose a noi, a Blake e alla sua famiglia. Dobbiamo restare forti, avere fiducia gli uni negli altri e spingere ancora per il cambiamento”. Poi LBJ ha condiviso su Twitter una frase di Martin Luther King: “Una legge ingiusta vuol dire che non c’è giustizia”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Donovan Mitchell: “Cos’altro deve succedere? Non ho parole, è tristissimo che sia diventato normale aspettarsi che non ci sia giustizia per queste cose. Da afro-americano sono spaventate perché non conta chi sei o cosa fai, è sconcertante”.

 

Fonte: Sky Sport

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