Nicolò Melli è stato in collegamento telefonico con Propaganda Live, il talk in onda il venerdì in prima serata su La7, per parlare dell’emergenza Coronavirus negli Stati Uniti e in particolare di come viene affrontata nel mondo della NBA e dello sport americano.
Un estratto delle sue dichiarazioni.
Siamo fermi da quattro giorni ma il Governo non ha istituto una vera quarantena, viviamo una situazione particolare perché la NBA ha bloccato il campionato ma non ci sono provvedimenti a livelli più alti. Anche se su noi giocatori il virus potrebbe avere conseguenze meno gravi, la salute è fondamentale e di fronte ad essa tutto il resto passa in secondo piano, per questo tutti i giocatori sono d’accordo con la sospensione. Stiamo aspettando di di sapere se si riprenderà fra 30 giorni, ancora più avanti o se la stagione verrà cancellata definitivamente. A noi atleti la squadra ha imposto una sorta quarantena ma la gente normale fa ciò che vuole, a New Orleans in questo momento c’è il traffico dell’ora di punta mentre noi giocatori usciamo solo se necessario e cerchiamo di adottare le precauzioni che ci sono anche in Italia. Datome? L’ho sentito ieri perché abbiamo fatto una diretta su Instagram, lui vive una situazione particolare perché la Turchia non ha ancora sospeso il campionato, domenica dovrebbero giocare nonostante alcuni giocatori abbiano chiesto di fermarsi. Negli Stati Uniti invece tutti gli altri sport hanno seguito l’esempio della NBA bloccando i loro campionati.
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