Ieri sembrava che finalmente fossimo giunti ad un epilogo di quello che si è rivelato il tormentone dell’estate: la Love-story. Kevin Love ha trovato un accordo con i Cleveland Cavaliers, che cederanno a Minnesota Wiggins e Bennett.
Ieri vi avevamo detto che probabilmente non ci sarebbero state terze squadre coinvolte nell’affare, e oggi possiamo confermarlo almeno all’85% (perchè fare di più, in questa intrigata faccenda, non è proprio possibile). Tuttavia, una terza squadra potrebbe essere coinvolta – indirettamente – nello scambio: i soliti ‘76ers, sempre alla finestra quando ci sono in ballo delle trade appetitose. Philadelphia spedirebbe ai lupi Thaddeus Young, ottenendo in cambio Anthony Bennett, scartato senza remore dalla sua futura squadra. Ecco come funzionerebbe lo scambio: vi avvertiamo, però, sono coinvolte complicate regole NBA, quindi dovrete concentrarvi parecchio.
La situazione attuale tra le due franchigie è la seguente: i Wolves non paiono convinti di Bennett e vorrebbero cederlo in cambio di un giocatore più esperto. In Thaddeus Young di Phliadelphia avrebbero individuato il giocatore giusto. Dall’altra parte del tavolo, a Philly non sembra vero di poter lasciar partire un quasi-esubero in cambio di un giocatore giovane e di grandi prospettive come Bennett (nonostante la sua ultima annata deludente). Tutto molto semplice, no?
No, affatto. Spesso abbiamo visto giocatori scambiati subito dopo l’approdo in una nuova squadra, ma abituati a questo scenario tipicamente aziendale, ci è sfuggito un particolare: nessuna trade di questo tipo ha mai coinvolto due giocatori. La causa di tutto ciò è un cavillo legale dell’NBA spesso ignorato dagli appassionati. Un giocatore appena approdato in un team non può essere scambiato per un altro giocatore durante i suoi primi giorni dall’arrivo nella squadra. L’unica possibilità di far partire il giocatore è quella di cederlo in cambio di scelte future o semplicemente di tagliarlo.
Riportiamo questa regola per molti “nuova” alla situazione attuale: Bennett non può essere scambiato se non 60 giorni dopo il suo arrivo ai ‘Wolves. Lo scambio Young-Bennett, quindi, non è conforme alle norme, e di conseguenza vietato. Benissimo, penserete: Minnesota si terrà Bennett e Philadelphia Young.
No, vi sbagliate ancora. Le regole sono fatte per essere aggirate, e le due dirigenze hanno escogitato uno stratagemma per rendere possibile lo scambio. Se non si possono scambiare i giocatori, scambiamo le scelte: Young andrà a Minnesota in cambio di due scelte future, mentre Bennett finirà a Philly in cambio della stessa moneta. E’ tutto a posto dunque? Con l’aiuto di qualche manovra un po’ scorretta lo scambio avrà luogo?
Non necessariamente: Silver non è di certo il primo che passa per strada e, riconoscendo l’inganno, potrebbe bloccare lo scambio, come già avvenuto sotto la guida del suo predecessore, Stern.
Dove ci porterà questa storia di intrighi e inganni? Lo scopriremo solo nella prossima puntata (forse)…
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