Nuove ombre sullo scudetto vinto da Milano nel 1989

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E’ una delle pagine più famose e controverse nella storia del basket italiano: lo scudetto del 1989.

Tutti lo ricordano come il titolo che la Libertas Livorno targata Enichem pensava di aver vinto ma che in realtà era stato assegnato a Milano, visto che il famoso canestro di Forti allo scadere di gara 5 è stato invalidato dagli arbitri.
Di seguito la ricostruzione della gara in un video prodotto da Sfide.

Comunque le ultime sul quel campionato controverso ma estremamente emozionante non riguardano nello specifico la finale ma in un certo senso tutta la stagione e in particolare la serie di semifinale, vinta da Milano contro Pesaro.

La Philips venne sconfitta in gara 1 per 91-78 ma il giudice sportivo ribaltò il risultato della gara in quanto Dino Meneghin era stato colpito da una monetina lanciata dagli spalti. Il libro “LGM, Lessico Giudiziario Minore” di Pierfrancesco Casula, ex magistrato ora in pensione, dedica un intero capitolo a questa vicenda e lo intitola proprio “Meneghin”.

Nella prima parte di questo video l’ex presidente federale viene colpito dalla monetina.

 

L’edizione livornese online del quotidiano Il Tirreno ha dedicato un articolo al capito del libro. In questo si riporta che l’ex giudice, sulla base delle confidenze di Guido Carlo Gatti, afferma che ci furono ingerenze di poteri forti a condizionare la sentenza in favore di Milano. Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri, esponenti di spicco del Partito Socialista, avrebbero fatto convocare presso un ministero a Roma il presidente della commissione giudicante per invitarlo a ribaltare la decisione presa la sera prima e a mutarla in una a favore dell’Olimpia. I motivi di tanto interesse sarebbero puramente economici, infatti se Milano non avesse vinto il titolo, secondo l’autore del libro, sarebbe andata incontro a problemi finanziari che avrebbero potuto causarne la sparizione.

Dino Meneghin in maglia Olimpia (olimpiablog.blogosfere.it)
Dino Meneghin in maglia Olimpia (olimpiablog.blogosfere.it)

Panorama però ha dato la parola alla difesa, sentendo l’allora gm delle scarpette rosse, Toni Cappellari. “Sono accuse senza fondamento – dichiara – e che contengono un falso cronologico: abbiamo subito detto agli arbitri che volevamo fare ricorso e di scriverlo sul referto. Il reclamo è stato mandato a Roma e subito discusso il giorno dopo, senza alcuna notte in mezzo. La Scavolini non fece nemmeno reclamo in seconda istanza.”
Sul coinvolgimento della politica:” Paolo Pillitteri non l’ho mai visto a una partita e non capisco perché dovesse intervenire. Carlo Tognoli era stato sindaco di Milano fino a qualche anno prima ma mi risulta difficile credere al coinvolgimento di una persona tanto riservata in questa storia.
Infine sui presunti problemi finanziari dell’Olimpia:” E’ una enorme bufala. Ci fu una divisione del patrimonio della famiglia Gabetti e Gianmario, tifosissimo, ricevette la società e la tenne fino al 1994 senza alcuna difficoltà economica.”

 

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