Qualche giorno fa il destino del basket italiano è stato appeso alla distinzione fra “amatoriale” e “dilettantistico” mentre con l’aggiornamento annunciato ieri sera dal premier Giuseppe Conte e pubblicato nella notta il discrimine di fatto è segnato dal termine “regionale“.
Ci spieghiamo meglio. In base al nuovo DPCM, in vigore da oggi fino al 13 Novembre, possono proseguire regolarmente le gare e gli allenamenti di quelle squadre che partecipano a campionati nazionali e di carattere regionale. Rapportato al basket vuol dire che vanno avanti non solo A2 e B ma anche gran parte delle altre categorie, in alcune regioni proprio tutte: continuano a giocare e allenarsi i senior dalla C Gold almeno alla D (e da qualche parte anche Promozione e I Divisione) così come moltissime giovanili.
Non potranno svolgere partite ma solamente allenamenti di carattere individuale le categorie provinciali così come l’attività di base e di avviamento. Tradotto per la pallacanestro: non si ferma nessuno, nemmeno il minibasket, ma istruttori e allenatori dovranno proporre solamente attività che non prevedano contatto fra i bambini.
Il tutto in attesa di una interpretazione ufficiale da parte della Federbasket che ci auguriamo essere il più rapida e puntuale possibile.
Allargando gli orizzonti restano aperte piscine e palestre, anche se il Presidente del Consiglio ha annunciato una sorta di ultimatum: mettersi in regola entro una settimana oppure farà chiudere.
Per quanto riguarda il pubblico non cambia niente rispetto al decreto del 13 Ottobre: impianti riempiti al massimo al 15% con tetto di 1000 spettatori per le gare all’aperto e 200 per quelle al chiuso.
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