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Offseason NBA: i 12 migliori free-agent ancora senza squadra

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La free-agency del 2018 è partita con il botto. Il futuro di stelle della NBA quali LeBron James, Paul George, Kevin Durant e Chris Paul, i quattro migliori free-agent dell’estate, è stato annunciato entro le prime 48 ore di luglio ed è indubbio che almeno uno di questi annunci abbia totalmente scombussolato gli equilibri della lega. Dopo l’accordo shock tra Golden State e DeMarcus Cousins, un altro All Star ha trovato una nuova sistemazione.

Tolti dal mercato i cinque nomi di spicco, oltre ad altri giocatori di tutto rispetto come Jokic, Gordon e Ariza, non resta che dare un’occhiata agli atleti rimasti sul mercato. Di seguito proponiamo la lista dei nomi più interessanti in ordine crescente.

12. Dante Exum, restricted, play/guardia, 8.1 p, 3.1 a

Exum era l’oggetto misterioso su cui Utah ha deciso di scommettere nel draft del 2014. Il play australiano ha dovuto affrontare diversi ostacoli nei suoi primi anni ai Jazz, tra un back-court affollato e una serie di infortuni che ne ha limitato la crescita. La scorsa stagione, però, Exum ha mostrato sprazzi del talento che ha convinto gli scout dei Jazz (gli stessi che hanno pescato Donovan Mitchell e Rudy Gobert senza scelte da lottery, non proprio gli ultimi arrivati) a puntare su di lui. A soli 22 anni, l’ex-giovane promessa australiana ha ancora ampi margini di crescita e se in salute, chissà che non possa giocare una stagione da protagonista. Ci saranno squadre pronte a scommettere su di lui? Al momento la pista più probabile porta a un ritorno a Salt Lake City.

11. Greg Monroe, unrestricted, centro, 10.3 p, 6.9 r

I tempi degli esperimenti sul cerbero a tre teste di Detroit sono solo un lontano ricordo per Monroe. Da giovane centro promettente sotto la guida di Van Gundy, Monroe si è trasformato in un contratto pesante a Milwaukee, dove le incomprensioni con Jason Kidd gli sono costate un trasferimento in Arizona (Phoenix). Dopo il taglio da parte dei Suns e il semestre a scuola da Stevens, però, Monroe torna ad essere un giocatore interessante. Ovviamente il 28enne di New Orleans non chiederà le stesse cifre che lo hanno reso una zavorra in passato e alle condizioni giuste potrebbe risultare ancora molto utile alla causa di squadre in cerca di un centro che sappia segnare. A Boston ha anche dimostrato di poter uscire dalla panchina in modo efficace, ma i Celtics non sembrano intenzionati a confermarlo. New Orleans la prossima destinazione?

10. Luc Mbah a Moute, unrestricted, ala forte, 7.5 p, 3.0 r

I problemi di salary cap di Houston stanno rendendo difficile le conferme di alcuni role-player fondamentali per la squadra del Texas, che dopo Ariza potrebbe perdere un altro veterano dalla difesa di ferro come Mbah a Moute. Il camerunense è un 3&D di tutto rispetto, solo gli infortuni ne hanno limitato il rendimento in questa stagione. Houston dovrebbe confermarlo, ma su di lui ci sono anche Lakers, Warriors, Pelicans e Bucks.

9. Wayne Ellington, unrestricted, guardia, 11.2 p, 2.8 r

Dopo un lungo pellegrinaggio nella lega, vestendo diverse casacche nei primi anni della sua carriera, Ellington ha trovato la sua dimensione ai Miami Heat del dopo-LeBron. Cecchino implacabile dall’arco, il nativo del Pennsylvania a 30 anni potrebbe voler giocare per vincere e sarebbe ideale per una contender in cerca di scorer affidabili in uscita dalla panchina. Su di lui c’era Philadelphia nel caso JJ Redick avesse deciso di lasciare i Sixers, ma il rinnovo dell’ex-Clippers ha chiuso le porte a Ellington. Non è improbabile un ritorno a Miami.

8. Kyle Anderson, restricted, ala, 7.9 p, 5.4 r

Selezionato dai San Antonio Spurs con la 30esima chiamata al draft del 2014, Anderson è un giocatore molto atipico. Il suo modo di giocare sembra fatto apposta per il sistema di Popovich: un’ala senza manie di protagonismo, che preferisce mettere in movimento i compagni che attaccare il canestro. È restricted free-agent ed è difficile che si allontani da San Antonio.

7. Rodney Hood, restricted, ala, 14.7 p, 2.8 r

Il grande perdente della giostra di scambi che a gennaio ha spedito Thomas a Los Angeles e un gruppo di giovani giocatori di Lakers e Jazz a Cleveland è senza dubbio Rodney Hood. Dopo una prima parte di stagione eccellente, il nativo di Meridian ha pagato lo scarso feeling con Lue e James verso la fine della regular season e soprattutto nei playoffs. Il giocatore, dopo molti anni di gavetta, meriterebbe una possibilità. Forse proprio a Cleveland, ora che con la partenza di LeBron si sono liberati molti possessi?

6. Jabari Parker, restricted, ala, 12.6 p, 4.9 r

La carriera di Jabari Parker, fino ad ora, è stata condizionata dagli infortuni. Considerato il più maturo della classe del draft 2014, Parker ha passato troppi mesi in infermeria per mostrare alla lega il suo vero valore. La contemporanea esplosione del compagno di squadra Antetokounmpo, poi, lo ha ulteriormente messo in ombra. Il talento del giocatore ex-Duke non si discute, ma la tenuta fisica è un rebus che in una free-agency farcita di talento come questa potrebbe costargli parecchi milioni. Su di lui c’è l’interesse di Chicago Bulls e Sacramento Kings, ma essendo restricted free-agent i Bucks potranno pareggiare qualsisasi offerta.

5. Marcus Smart, restricted, guardia, 10.2 p, 4.8 a

Forse l’icona della cavalcata-playoffs dei Celtics, Marcus Smart è un giocatore difficile da decifrare. Le sue qualità, si sa, stanno nei cosiddetti “intangibles” e nella garra che porta in ogni partita. Difficile stimare il suo reale valore di mercato, proprio perché il suo gioco consiste in aspetti difficili da misurare. Inoltre, le prestazioni di Smart vanno contestualizzate: riuscirebbe a risultare così determinante lontano da Brad Stevens? Nonostante le difficoltà di Boston con il salary-cap, risulta difficile immaginarsi il numero 36 vestito di colori diversi dal verde e bianco, nonostante l’interesse dei Kings.

4. Jusuf Nurkic, restricted, centro, 14.3 p, 9.0 r

Nonostante The Bosnian Beast non abbia soddisfatto le aspettative nel 2017-18, dopo una seconda parte di stagione a tratti dominante l’anno precedente, Nurkic rimane un centro più che solido. L’ex-Nuggets può dire la sua in squadre che lottano per i playoff e che hanno bisogno di centimetri e forza fisica sotto canestro. Se la squadra che prenderà Nurk dovesse poi insegnargli a gestire meglio i falli, allora si potrebbe parlare di un grande affare.

3. Zach LaVine, restricted, guardia, 16.7 p, 3.0 a

Ci si è spesso posti il dubbio se Zach LaVine fosse una vera promessa o solo un grande schiacciatore, utile per far cassa agli All Star Game ma poco efficace sui 48 minuti. La scorsa stagione, a Chicago, ha dimostrato che spesso la verità sta nel mezzo. Con la maglia dei Bulls, LaVine ha messo in mostra tutte le sue doti di realizzatore, che vanno ben oltre le schiacciate in campo aperto. A soli 23 anni di età, la sensazione è che il giovane possa ancora migliorare e diventare un giocatore di tutto rispetto in questa lega. Gli Atlanta Hawks sembrerebbero interessati all’ex-Minnesota.

2. Isaiah Thomas, unrestricted, guardia, 15.2 p, 4.8 a

Troppo spesso, nel corso dell’ultima stagione, ci si è dimenticati che Isaiah Thomas era un All-Star l’anno precedente. Lo scambio con Irving e le incomprensioni con LeBron sono costati caro all’ex-folletto biancoverde, il cui valore di mercato è precipitato. Nonostante una stagione sfortunata e le varie speculazioni sull’anca, Thomas rimane un guerriero che, se messo nelle condizioni ideali, può essere letale. Sembra che gli Orlando Magic siano interessati a scommettere sull’ex-Suns.

1. Clint Capela, restricted, centro, 13.9 p, 10.8 r

Il centro di Houston è migliorato in modo esponenziale dal suo esordio in NBA. L’ultima stagione, al fianco di due maestri della pallacanestro come Harden e Paul, è arrivata la consacrazione: il giovane svizzero è il centro del futuro. In una lega sempre più orientata verso la small-ball, l’intelligenza, la velocità e l’atletismo di Capela lo rendono il centro ideale. L’ex-Chalon è restricted free-agent, il che significa che i Rockets potranno pareggiare ogni offerta fatta al ragazzo. L’intenzione dei texani sembra essere proprio questa, ma attenzione ai Lakers…

 

Niccolò Armandola

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