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EA7 Milano, Kevin Pangos parla delle tensioni che ci sono state con Ettore Messina

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Kevin Pangos si è trovato bloccato all’Olimpia EA7 Milano di Ettore Messina per oltre due mesi prima di trasferirsi a Valencia. È interessante notare che il suo ritorno in EuroLeague è avvenuto contro la sua ex squadra, lo Zalgiris Kaunas, che aveva espresso interesse per il suo ritorno.

In una conversazione con Jonas Leksas di BasketNews, la guardia 30enne ha rivelato che ci sono state serie discussioni con lo Zalgiris riguardo a un potenziale ritorno in Lituania.

“Ovviamente ho valutato tutte le opzioni possibili. Mi sono preso il tempo necessario per esaminare tutte le situazioni. Non ho cercato di chiudere la mia mente. C’è stata sicuramente una discussione con lo Zalgiris. Tutti sanno che lo Zalgiris mi sta a cuore e che ho trascorso due anni fantastici lì. Giocare davanti a quei tifosi e in quell’atmosfera non era secondo a nessuno. Era vicino, ma ho scelto questa situazione. Penso che questa sia la migliore per me e per la mia famiglia. Credo che qui a Valencia ci sia una grande opportunità, quindi sono entusiasta”.

La consapevolezza che Pangos non rientrava più nei piani dell’EA7 Milano è diventata evidente quando l’allenatore Ettore Messina ha dichiarato che la guardia non era il pilota giusto per la macchina della sua squadra.

La domanda sorge spontanea: la separazione con lo specialista italiano è emersa solo allora?

“Non lo so. Non voglio entrare nei dettagli del rapporto tra me e lui. La decisione è stata presa e il resto è storia. Quello che è successo è fuori dal mio controllo e io stavo solo cercando di concentrarmi su tutto quello che potevo fare per continuare a giocare meglio. Non avevo alcun controllo sulla situazione e non potevo farci nulla”.

Parlando della sua incapacità di competere dalla partita di EuroLeague del 31 ottobre contro il Maccabi, Pangos ha detto di aver vissuto delle vere e proprie difficoltà.

“È stato difficile, ovviamente. Essere lontano da tutto, stare in palestra da solo… però ho avuto la fortuna di lavorare con alcuni allenatori dell’Olimpia che mi hanno aiutato molto. Sono stati fantastici con me, ma è stato difficile per me e per la mia famiglia. Ho solo cercato di fare tutto il possibile per rimanere pronto, in forma e continuare a migliorare come giocatore nella situazione in cui mi trovavo”.

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