Per entrambe le partite giocate ieri, New Orleans-Utah e il derby di Los Angeles, tutti i giocatori, membri degli staff e arbitri avevano deciso di inginocchiarsi durante l’inno nazionale in segno di protesta pacifica, per la prima volta nella storia NBA. Adam Silver aveva deciso di chiudere un occhio viste le condizioni particolari in cui versano gli USA da qualche mese.
Prima della gara di oggi tra Orlando Magic e Brooklyn Nets c’è però stato il primo “dissidente”, se così lo possiamo chiamare. Jonathan Isaac, uno dei migliori giocatori di Orlando, è infatti stato l’unico presente a non inginocchiarsi durante l’inno, di fatto distinguendosi da tutto quando accaduto finora prima delle partite ufficiali a Disney World. Isaac è anche tra quei giocatori (a dire la verità non pochissimi) che hanno deciso di mantenere il proprio cognome sulla maglia invece che scrivervi uno slogan. Inoltre il giocatore a differenza dei colleghi non ha indossato la T-shirt con la scritta “Black Lives Matter”. Probabilmente dopo la partita l’ala dei Magic spiegherà la propria decisione di rimanere in piedi.
For those without League Pass, Nets and Magic players and coaches kneeling for the anthem except Jonathan Isaac to the right of the photo. pic.twitter.com/iTgCB9HrpF
— Jeff Zillgitt (@JeffZillgitt) July 31, 2020
- Kyrie Irving non è un fan del nuovo sistema di reclutamento di Team USA - 19 Aprile 2024
- Jimmy Butler, CHE TEGOLA! Out a lungo dopo l’infortunio al Play-in - 19 Aprile 2024
- Caitlin Clark, polemica per una frase inopportuna di un giornalista - 18 Aprile 2024