Oscar Robertson attacca Curry, Steve Kerr lo difende col sarcasmo

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Vecchia NBA contro nuova NBA, un dualismo che spesso viene discusso in varie maniere, soprattutto da parte di quei giocatori che la prima l’hanno vissuta sulla propria pelle. Uno sport molto più fisico, “sporco” se vogliamo, più interno rispetto all’esplosione del tiro da tre che si è avuta in questi ultimi anni. L’emblema della Lega odierna, oltre che il suo volto, è sicuramente Stephen Curry, atleta che sta rivoluzionando la pallacanestro, giocando in un modo che non si era mai visto prima.

Se è vero che Curry avrebbe probabilmente sofferto la fisicità di 30 anni fa, è allo stesso modo presumibile che i difensori di allora non avrebbero retto la velocità del playmaker degli Warriors e non avrebbero saputo difendere troppo bene i suoi tiri, così veloci e improvvisi, da qualsiasi distanza. Oscar Robertson, uno dei membri di spicco della old school NBA, colui che mantenne una tripla-doppia di media nella stagione 1961-62, ha recentemente criticato Curry con frasi abbastanza pesanti e di poco rispetto nei confronti di un giocatore che sta stabilendo record su record, per ultimo quello dell’ultima notte contro i Magic.

Curry sta tirando bene a causa di quello che sta succedendo alla pallacanestro odierna. Oggi pare quasi che se sai schiacciare o tirare da tre tu sia la cosa più bella dai tempi del pane a fette… Ci sono stati grandi tiratori anche in passato, ma ancora una volta: quando giocavo io, se la prima volta segnavi da fuori, la volta successiva ti sarei stato attaccato. Ti avrei messo pressione da tre quarti/metà campo. Ma ora non fanno più queste cose, questi allenatori non capiscono il gioco del basket, per come la vedo io.

Parole dure, che hanno trovato però subito la pronta risposta di Steve Kerr, uno degli allenatori che “non capiscono il gioco del basket” ma che sta allenando la squadra che potrebbe stabilire a fine anno il nuovo miglior record della storia. Il coach di Golden State ha replicato con un forte sarcasmo:

Oh, sì, sicuro, sono d’accordo. Ai miei tempi avrei potuto fermarlo, gli avrei messo la museruola. Perché gli atleti, sapete, 50 anni fa erano molto più grossi, più forti, più veloci, più capaci di fare aggiustamenti. Quindi Steph non sarebbe riuscito a stare in quella NBA.

Francesco Manzi

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