Ovest Vs Est: trend invertito?

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Negli ultimi anni la superiorità della Western Conference è stata più che evidente tanto che in molti hanno provato a trovare una soluzione a quello che stava diventando un vero e proprio problema. Il più propositivo di tutti è stato sicuramente Mark Cuban che più volte ha incitato Adam Silver e David Stern a risolvere il problema. Tra le varie proposte portate avanti da Cuban, una sembrava particolarmente interessante, anche perché non era difficile da attuare: scambiare, sulla base di un criterio geografico, 3/5 squadre come per esempio Memphis, New Orleans, Chicago, Houston o Minnesota.  Adam Silver si è dimostrato interessato all’argomento in passato, ma il problema potrebbe essere già risolto.

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Quest’inizio di stagione infatti sta facendo registrare una netta inversione e ce ne si può facilmente accorgere guardando le classifiche: ben 11 squadre della Eastern Conference hanno attualmente un record del 50% o più, solo 6 ad Ovest. Le proporzioni rimangono simili se contiamo i record superiori al 60% (6-3 in favore della Eastern).  Chiaramente il campione di partite disputate è ancora molto basso e si deve tenere conto delle difficoltà che hanno incontrato e stanno incontrando squadre come Los Angeles Clippers, Houston Rockets e Sacramento Kings che hanno sicuramente le carte in regola per vincere almeno 41 partite.

L’anno scorso si sono qualificati ai Playoffs dei pessimi Brooklyn Nets con appena 38 partite vinte, stesso discorso per Hawks e Bucks nei due anni precedenti. Nelle rispettive annate ad Ovest sono rimaste escluse dalla Post-Season squadre molto più temibili come i Thunder (45 vittorie lo scorso anno), Suns (48 vittorie e record per una squadra rimasta fuori dai PO due anni fa) e Jazz e Mavericks tre anni fa (43 e 41 vittorie). Quest’anno sembra che il trend stia cambiando, aldilà dei record delle squadre dopo il primo mese di Regular Season. La Eastern Conference non presenta ancora una valida alternativa ai Cleveland Cavaliers ma è ricca di squadre insidiose con buoni sistemi e con la possibilità di trovare la quadratura del cerchio e impensierire chiunque nei prossimi mesi: è il caso dei Washington Wizards che hanno uno dei backcourt migliori dell’intera lega, dei Raptors, dei Miami Heat e dei Pacers, senza dimenticare poi i Milwaukee Bucks, giovani e futuribili che però si sono resi protagonisti di una partenza con le marce basse.

 

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La squadra più vicina a diventare l’anti-Cavs sono probabilmente i Miami Heat. Anche se i Bulls possono vantare un record migliore, i margini di miglioramento, soprattutto offensivo, di Miami fanno ben sperare i tifosi. La scelta di Winslow è stata, per ora, azzeccata, la panchina è profonda e il quintetto è equilibrato e non presenta punti deboli: due All Star, un centro scoperto lo scorso anno in grado di proteggere il ferro come pochissimi, uno specialista difensivo e Goran Dragic. Proprio dallo sloveno Spoelstra e i suoi si aspettano di più: deve essere lui a compiere l’ulteriore salto di qualità che permetterebbe agli Heat di diventare anche uno dei migliori attacchi della lega.

Attualmente però il secondo record è nelle mani dei Chicago Bulls che non sembrano in grado di compiere questo ultimo passo e rientrare definitivamente nelle favorite al titolo. Un gradino più in basso ci sono i Pacers, ottima squadra difensiva guidata da un Paul George rinato, ma con un reparto lunghi troppo povero per sperare di arrivare in fondo nei PO. Discorso simile anche per i Washington Wizards che hanno bisogno di un innesto di spessore sotto le plance per diventare finalmente una delle migliori squadre della lega. Rimangono quindi le due sorprese dello scorso anno: Atlanta Hawks e Toronto Raptors che però non hanno iniziato alla grande. Entrambe sembrano più arrugginite rispetto ai mesi passati, ma ancora c’è tanto tempo per lavorare sui dettagli. Soprattutto gli Hawks potrebbero essere l’alternativa ai Cavs, ma serve tornare a giocare il basket spumeggiante e vincente dello scorso anno.

Non vanno dimenticate delle realtà in costante crescita che hanno le carte in regola per continuare a far bene e chiudere con almeno il 50% di vittorie. Parliamo degli Charlotte Hornets guidati dal trio Walker-Batum-Jefferson: tre giocatori completi e atipici in grado di alternarsi alla guida della squadra; o di Detroit Pistons, Orlando Magic, Milwaukee Bucks e Boston Celtics, che sperano finalmente di raccogliere i primi frutti dopo anni di ricostruzione.

Se ad Est ci sono tantissime squadre buone e interessanti è chiaro che ad Ovest è maggiore il numero di franchigie che possono ambire al titolo. Attualmente solo i Cavs possono essere inseriti nella lista dei favoriti per quanto riguarda la Eastern Conference, mentre dall’altra parte Warriors, Thunder e Spurs ci entrano di diritto. Dovrebbero esserci anche i Los Angeles Clippers e gli Houston Rockets che però, come detto poco fa, hanno iniziato in modo poco convincente la stagione ed attualmente non raggiungono neanche il 50% di vittorie. Se il buongiorno si vede dal mattino, sono in arrivo ottime notizie per noi appassionati NBA, si prospettano una continuazione di RS e dei Playoffs particolarmente equilibrati e di alto livello in entrambe le Conference.

Luca Diamante

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