Pagelle Sassari-Cantù: Jones giganteggia e Randolph la spiega, Smith e Burns gli unici a salvarsi

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DINAMO BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Rok Stipcevic: 7. Conosce l’ambiente, sa come far esaltare i tifosi sassaresi, e quest’oggi c’è riuscito a suon di assist, 8 a fine partita. Il croato ha dovuto prendere in mano le chiavi della squadra, viste le assenze di Bamforth e Hatcher, ma bisogna essere onesti nel dire che è comunque più facile farlo quando tutta la squadra gioca la partita perfetta.

Shawn Jones: 8. Esce tra gli applausi del PalaSerradimigni e sarebbe stato impossibile il contrario dopo una prestazione da 19 punti e 17 rimbalzi, per un totale di 28 di valutazione. Ha banchettato sotto i ferri e i lunghi canturini non l’hanno mai visto, per merito anche degli esterni della Dinamo che l’hanno saputo servire alla perfezione.

Dyshawn Pierre: 6.5. Partita importante del canadese che sa di avere un ruolo da operaio in questo roster e si mette bene al servizio della squadra, segnando tutto quello che c’è da segnare e difendendo molto bene. Bella presa.

Marco Spissu: 7. Parte in quintetto e non delude per niente i 5000 tifosi presenti al palazzetto sassarese. Nonostante fosse l’esordio in Serie A, ha giocato da veterano, vista la personalità messa in campo.

Levi Randolph: 7.5. Se Jones ha potuto fare questo tipo di partita, parte del merito va anche all’ex Avellino che, oltre a far girare bene la palla, è stato mortifero al tiro, anche se lo 0/4 da tre punti è certo un dato da migliorare.

Darko Planinic: 6.5. Tanta sostanza, come sempre, e sotto canestro mette in difficoltà, e non poco, i lunghi brianzoli.

Achille Polonara: 7. Non è facile cambiare ed iniziare subito bene dopo un periodo felice, ma Polonara c’è riuscito. Avevamo già visto sprazzi di bel gioco in Supercoppa ma oggi è stato il trascinatore della squadra, anche se non in termine di punti, durante il parziale che ha portato la Dinamo ad arrivare a +20. Chapeau.

Giacomo Devecchi: 6. Gioca poco ma lascia partire nel primo quarto una freccia dall’arco dei sei metri e settantacinque che fa esplodere il PalaSerradimigni.

All. Federico Pasquini: 7. Decide di passare a zona nel terzo quarto e Cantù smette di essere in partita, cosa che fino a quel momento aveva fatto e con discreti risultati. Parte dei meriti della vittoria vanno al coach sassarese che si sta dimostrando di assoluto valore per la categoria dopo lo scetticismo iniziale.

 

RED OCTOBER CANTU’

Una sontuosa prestazione per Smith.

Jaime Smith: 6.5. Tiene sostanzialmente da solo Cantù a contatto nel primo tempo e prova a riaccendere gli animi dei tifosi canturini accorsi in Sardegna nel secondo. Chiude con 22 punti segnati e un buonissimo 8/14 dal campo, anche se è indirettamente l’artefice del parziale perché, venute a mancare le sue triple, i lombardi si sono ritrovati con poche altre soluzioni offensive.

Randy Culpepper: 5. Non bisogna lasciarsi ingannare dagli 11 punti realizzati perché l’ex Krasny ha tirato 4/13 dal campo, con un 3/9 da due davvero di basso livello e frutto di soluzioni individuali. Pesano parecchio sulla sua valutazione anche le 5 palle perse, un terzo di quelle totali, tantissime per un singolo giocatore .

Salvatore Parrillo: 5.5. Gioca 14 minuti ma ci mette il solito cuore e chiude con 4 punti segnati. L’italiano si trova spesso a giocare come cambio del playmaker, posizione che ha dimostrato soffrire in Serie A, ma che si trova obbligato ad impiegare, vista la mancanza di alternative nella seconda unit, tolto il solo Cournooh che però viene schierato prevalentemente come guardia.

Charles Thomas: 5+. Giocatore molto individualista che però si sbatte come pochi, anche se certe volte questa sua foga lo porta a perse banalissime (vedasi la mancata schiacciata in contropiede 1vs0 che ha portato ala rottura del tabellone dei 24 secondi). 13 tentativi sono troppi, soprattutto se ne entrano solamente 3 (2/10 da due). Da centellinare.

Christian Burns: 6.5. Chiude con 15 punti e 12 rimbalzi. Il secondo dato ci fa capire che è stato l’unico ad essere presente mentalmente in difesa (Cantù ha chiuso con 31 rerbs di squadra e il secondo migliore è stato Crosariol a 4). Buona prestazione anche a livello offensivo, anche se 5/12 da due punti è certamente una cifra migliorabile per un lungo che fa del gioco nel pitturato un fattore preponderante.

Jeremy Chappell: 5. Un po’ in ombra e non riesce mai a dare la scossa ai compagni, nonostante sia il capitano della formazione. Non tira quasi mai da due e si fa trascinare dalla giostra canturina del tiro dalla lunghissima distanza (1/4 dall’arco).

David Reginald Cournooh: 5.5. Non è ancora in forma e si vede: prova a dare il suo contributo alla squadra ma gli manca l’esplosività che lo contraddistingue. Era comunque prevedibile e presta una brutta partita dell’italiano, essendo stato fermo praticamente tutta estate.

Andrea Crosariol: 5. Coach Bolshakov e il suo vice Marco Sodini puntano molto su di lui ma l’ex Pistoia, in questa partita, ha chiaramente tradito le aspettative. Nel primo tempo tiene bene il campo, è solido in difesa, ma nel secondo si scioglie come neve al sole – insieme a tutta la squadra – e non viene mai coinvolto offensivamente dai compagni. Unico dato positivo: le 4 stoppate date.

All. Kirill Bolshakov: 5. Bocciatura per il coach ucraino, il quale non ha saputo trovare una contromossa alla zona di Pasquini e che, in generale, si è affidato esclusivamente al tiro pesante, senza trovare soluzioni differenti nei momenti di difficoltà dei suoi cecchini (Smith e Culpepper su tutti).

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