Serie A2 Ovest: il pagellone della regular season

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NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO voto 9,5: un vecchio adagio dice che si raccoglie sempre quello che si semina, e nel monferrato sembra proprio che abbiano seminato alla grande. La squadra di Ramondino (coach giovane e in crescita esponenziale) ha portato a termine un progetto pluriennale in cui la crescita dei giovani (Denegri, Valentini, Severini) è stata accompagnata da giocatori più esperti come Blizzard,  Martinoni e Tomassini. Quest’anno la ciliegina sulla torta è stata l’arrivo di Sanders, giocatore che in A2 è un lusso, che ha avuto l’umiltà di mettersi al servizio della squadra e di non sentirsi prima donna. Il fatto che 5 giocatori abbiano chiuso con una media punti in doppia cifra dimostra quanto il collettivo sia importante per i rossoblu. Peccato per gli infortuni a Marcius, che durante le sue apparizioni in campo ha dimostrato di essere un centro dominante. La squadra è senza alcun tipo di pressione, e con il vantaggio del fattore campo potrà sicuramente essere una mina vagante nei playoff

GIVOVA SCAFATI VOTO 8,5: nonostante le difficoltà alla voce americani (Miles positivo ai test antidoping e quindi sospeso, Sherrod costretto a saltare otto partite per infortunio), la compagine di coach Perdichizzi ha dato prova di grande continuità e di forza, per un sistema che ha trovato nel suo allenatore la componente più affidabile, unito ad un roster che nelle sue componenti più salde (Crow, Santiangeli, Ammannato, Santiangeli) ha riunito intorno a sè una mentalità di squadra importante per riuscire bene nella post-season. L’arrivo di Lawrence ha dato nuove energie e soluzioni per tutto il girone di ritorno e sarà uno dei perni chiave in questi playoff, oltre al rientrato Sherrod che tuttavia dovrà riprendere confidenza con il parquet.

FCL LEGNANO VOTO 8+: Programmazione precisa, roster confermato nelle sue basi più importanti, raccolta di giovani rampanti dalla Serie B e A2: il risultato è ancora playoff per il secondo anno di fila in un processo graduale per i Knights sempre più in crescendo. Grandi meriti partono dagli acquisti ben individuati del GM Basilico che ha portato un Zanelli ormai affermato come un playmaker di lusso per la categoria e dalla B giocatori come Tomasini, Pullazi, Toscano e grandi meriti vanno anche a coach Ferrari capace di costruire immediatamente una squadra raggruppando i nuovi innesti alle ormai figure di riferimento quali sono Raivio, Mosley, Martini e Maiocco; in campo è una delle squadre che gioca al meglio sfruttando la circolazione di palla per efficaci tiri perimetrali e difende bene il canestro con l’atletismo di Mosley e la solidità di Pullazi. La stella per questa post-season comunque rimarrà una sola: Nik Raivio, ormai affermato all-around player di primo livello per la A2.

EUROTREND BIELLA VOTO 8: gli addii estivi di Hall (non così sorprendente), De Vico (meritato approdo in serie A) e Udom (questo sì inatteso) hanno costretto la società a correggere i piani in corsa, virando verso un tipo di squadra che avrebbe dovuto fare della solidità difensiva il proprio punto forte, visto il roster corto e che giocatori da quintetto come Chiarastella e Uglietti non possiedono molti punti nelle mani. E strada facendo è stata proprio la difesa il marchio di fabbrica della squadra di Carrea (opportunità estive in serie A per l’allenatore milanese?), che quando ha calato un minimo l’intensità ha trovato solo brutte sorprese. Obiettivo playoff centrato con anticipo, semifinale di Coppa Italia e la possibilità di giocarsela con tutti. Sotto al Mucrone anche quest’anno i tifosi (ancora una volta quasi 3.000 spettatori di media) hanno avuto modo di divertirsi, grazie anche a Ferguson (21.8 punti di media) e alla definitiva esplosione di Tessitori ai livelli a cui tutti lo aspettavano (quasi 15 punti e 7 rimbalzi a partita)

BERTRAM TORTONA VOTO 7,5: i tifosi dei leoni ricorderanno con piacere quest’annata soprattutto per la conquista della Coppa Italia, la prima nella storia della società, ottenuta in una tre giorni di onnipotenza assoluta in cui Trieste, Biella e Ravenna hanno potuto giocare solo il ruolo di sparring partner. Dopo l’addio di Cavina, l’inizio stagione è stato altalenante, ma poi coach Pansa (ottima la sua prima stagione in A2) ha trovato la chiave di volta, affidandosi all’esperienza dell’eterno Garri, e al talento di Johnson e Sorokas (15.3 punti e 7.5 rimbalzi di media). L’ingresso in società del gruppo Gavio consente di guardare al futuro con fiducia (in arrivo anche un palazzetto nuovo di zecca), e lo sforzo per l’ingaggio in corsa di Alibegovic lo dimostra. Squadra molto pericoloso da affrontare nei playoff.

LIGHTHOUSE TRAPANI 6,5: a dispetto del finale di regular season, in cui si intravedeva lo specchio della formazione degli anni precedenti, vincente in casa e sconfitta in trasferta, anche quest’anno l’obiettivo è stato raggiunto con successo, a cui si è aggiunta una Final Eight di Coppa Italia. Cresciuta nei risultati, ancora però sembra dare l’impressione di non essere evoluta nel gioco per poter ambire a traguardi più alti: la difesa e soprattutto la leggerezza a rimbalzo rimangono ancora problemi di fondo e saranno due chiavi da ribaltare a proprio favore al primo turno di playoff. Nel complesso, la saldatura del gruppo attorno a capitan Renzi ha mostrato alcune facce interessanti e la loro disponibilità a prendersi responsabilità nei minuti concessi (Mollura, Testa e Simic); il valore aggiunto sull’asse USA Perry-Jefferson acquista forza con la maturazione di Viglianisi. Preoccupa invece l’involuzione di Bossi, giocatore da ritrovare assolutamente.

MONCADA AGRIGENTO 7: una piazza che si riscopre divertente e piacevole da guardare per le scommesse vincenti del ds Cristian Mayer e dell’affidibilità di coach Ciani di trasformare i giocatori a sua disposizione in un gruppo coeso, lavoratore ed efficiente in cui ogni singolo componente mette il mattoncino al meglio delle sue capacità. Il fulcro principale del rilancio biancoazzurro arriva dal ritorno di Williams, giocatore pressochè totale e pericolo pubblico numero uno, e l’esperienza di Evangelisti, ormai punto fermo nello scacchiere e chioccia per i giovani rampanti arrivati quest’anno; la forza di Cannon sotto le plance, a dispetto della minore verticalità rispetto ad altri lunghi di categoria, è stata la chiave principale sotto i tabelloni, mentre la pericolosità sul perimetro è arrivata dalla mano mortifera di Pepe e dalla interessante scoperta del giovane Ambrosin, classe ’97 prodotto della Reyer Venezia. Ciani è riuscito a dare anche più profondità alla sua panchina, dando una nuova dimensione e utilizzo per Guariglia e sfruttando al meglio i minuti per Lovisotto e Zilli, arrivato a stagione in corso a dare una mano sotto i tabelloni. Sarà sicuramente una squadra da tenere d’occhio.

REMER TREVIGLIO 7: Gli addii delle stelle Sorokas e Sollazzo avevano lasciato ovviamente un’importante buco a Treviglio, che ha provato  a saldare con gli acquisti di Voskuil, Douvier e il ritorno di Borra. La stagione però per la Remer è iniziata malissimo, l’infortunio di Borra ha dato vita a un girone d’andata di totale sofferenza, dove Treviglio si è vista costretta a giocare col solo Rossi sotto canestro per tantissime partite, ottenendo però veramente pochi risultati (5 vinte su 15 all’andata). A Gennaio la squadra è stata rivoluzionata: il taglio di Carnovali e quello obbligato di Douvier han permesso l’arrivo di Easley e Dincic, riuscendo a dare alla Remer l’equilibrio sperato, e difatti ne è uscito un girone di ritorno da 10 vinte e sole 5 perse. Con Easley in campo è salito di molto anche il rendimento di Voskuil e Marino, capaci di sfruttare il gioco sotto canestro dell’americano, mentre in assoluto il più continuo per tutto l’anno è stato Pecchia, ormai giocatore consacrato a questi livelli. Ma a 6 giornate dalla fine l’infortunio capitato a Voskuil sembrava ricacciare Treviglio nel baratro, in quanto il solo Palumbo (stagione estremamente positiva per il classe 2000) non poteva sostituirlo; e qui la Remer fa il colpaccio, pescando il rookie classe ’95 JJ Frazier, che in sole 5 gare si rivela decisivo come non mai, con 27.4 punti di media, trascinando la squadra dall’incubo playout a un ottavo posto insperato, alzando nettamente il valore della stagione trevigliese. E ora ai playoff questa Treviglio, con questo Frazier, può farsi valere al cospetto dell’Alma Trieste.

BENACQUISTA ASSICURAZIONI LATINA 6,5: sono anni che Latina è lì, in quella parte di classifica che fa sperare fino alla fine nei playoff ma poi non ce la fa. Quest’anno però sembrava un obiettivo più alla portata della schiera di coach Gramenzi e, solo uno strano incrocio matematico e qualche errore di troppo, non ha permesso questo. Stagione iniziata in chiaroscuro, poi la coppia di Usa ha cominciato a dare lustro ai pontini. BJ Raymond assolutamente protagonista indiscusso (58% da due, 39% da tre), Hairston una certezza sotto le plance, che spesso ha lasciato poco spazio al gioco di Allodi. La perdita di Laganà in corsa ha sicuramente spostato gli equilibri, esaltando però il ruolo di Saccaggi , Tavernelli Pastore, il vero trascinatore veterano di Latina.

NPC RIETI 6,5: La Zeus Energy Group è la vera beffata nella corsa playoff. L’ingresso in volata di Treviglio non permette ai reatini di accedere alla post season e mostra la mancanza di quel qualcosa in più. Avvio negativo, subito scalzato dall’arrivo di Alessandro Rossi in panchina e di Olasewere (15.9 ppg). Miglior marcatore è Hearst (17.8 ppg) che, in stagione, ha spesso lanciato i suoi, spingendoli in molte vittorie. Nel reparto lunghi tanta esperienza con Gigli e Carenza; in regia Tommasini ha messo la sua firma anche su questa stagione. La certezza di Casini è stata spesso la chiave del successo dei match di Rieti. Grande valore aggiunto i due ex stellini Savoldelli e La Torre, arrivato in corsa.

MENS SANA SIENA 6,5: niente di più niente di meno, una salvezza tranquilla conquistata con poche preoccupazioni. Il mezzo voto in più è sicuramente per aver dato nuove figure importanti alla nostra pallacanestro: Devin Ebanks è sicuramente la punta di diamante in una stagione giocata ai limiti dell’eccellenza con 21.7 punti (58% da due, 36% da tre) e 7.2 rimbalzi di media, solo 4 partite senza la doppia cifra, 21 partite da 20 punti e oltre, insomma un talento spaventoso pronto sicuramente per palcoscenici più ambiziosi; Tomas Kyzlink è stato un innesto sicuramente decisivo dopo l’addio di Turner, mettendosi subito al servizio della squadra come un giocatore capace di fare tutto in campo e ringhiare in difesa e dare un’imprinting a tutto tondo; infine alla categoria giovani sono state decisive la maturazione di Vildera come centro solido e lottatore sotto le plance e la scoperta del classe ’99 Simonovic come valore aggiunto e pronto a giocarsela con costanza sin dalla prossima stagione in categoria.

PASTA CELLINO CAGLIARI VOTO 7: Una vittoria iniziale contro Biella e una finale contro Trapani; in mezzo tanti alti e bassi, con vittorie pesanti, sconfitte da dimenticare e rimonte favorevoli e non. Il primo campionato della Cagliari Dinamo Academy è stato una montagna russa di emozioni, vissuta in bilico tra zona playout e zona playoff come un equilibrista che si destreggia su una botte. Il gruppo, giovane e misto coadiuvato da qualche veterano della serie, non ha deluso le aspettative, attirando giornata dopo giornata le attenzioni di tanti, dai media ai tifosi. Coach Paolini ha orchestrato al meglio la compagine rossoblu, esaltando le caratteristiche dei vari Keene, Rullo e Stephens non senza togliersi anche qualche soddisfazione personale. Una regular season di carattere, che fa ben sperare per gli anni a venire di questa giovane società.

LEONIS ROMA 5,5: Una stagione sicuramente al di sotto delle aspettative quella dell’Eurobasket Roma. Iniziata con Bonora, proseguita con Turchinetto che però, se non per una breve fiammata, non ha saputo invertire il trend altalenante. La mancata qualificazione ai playoff e il rischio di un playout gettano un’ombra su una squadra più che buona. La coppia di Usa Deloach (16.8 ppg) – Sims (18.2 ppg) è stata l’ossatura della squadra, sempre supportata da Brkic, spesso determinante. L’esperienza di Piazza e Pierich sono una gran sicurezza in A2. La partenza di Poletti ha accorciato le rotazioni dei lunghi ma aggiunto valore sugli esterni con Venuto e Cesana. Ultima notazione ma non meno importante va all’anima “romana” dell’Eurobasket: Bonessio, Fanti e Casale, veterani del club.

VIRTUS ROMA 4,5: Un incubo, l’ennesimo per i tifosi della Virtus Roma: terzo anno di A2 e secondo playout che, dopo una bella stagione come quella dello scorso anno, fa ancora più male. Un avvio in continuità con Corbani, poi l’arrivo di Bechi, poi ancora arrivo di Bucchi che, finalmente, sembra aver dato un equilibrio più definito,  in vista della post season. Due americani di categoria Aaron Thomas (20 ppg) e Lee Roberts (19.1 ppg) che però spesso si isolano nei giochi. Una scommessa altalenante in regia, Baldasso (classe ’98), supportato da Chessa e, in corsa, da ParenteAristide Landi è il migliore degli italiani ma in questa stagione spesso non continuo. Ottimo l’innesto di Raucci che, con Maresca, alza il livello difensivo. Per Roma, va detto, un’annata costellata dagli infortuni, prima di Chessa e Vedovato e poi, in modo “definitivo” di Benetti, Filloy e Basile, che però non giustifica la truppa capitolina.

CUORE NAPOLI 3: solo la penalizzazione alla Viola Reggio Calabria salva Napoli da una stagione davvero deludente, in cui nonostante i continui cambi alla voce stranieri, gli addii di giocatori chiave (Nikolic e Fioravanti) e gli infortuni del giovane Caruso, sono saltati completamente gli schemi progettuali per una squadra incapace di dare continuità e risultati. La volontà in campo non può bastare da sola, in un contesto che vede ormai passare le sue vittorie dalle mani di Turner e Mascolo, ma che ancora non vede una affidabilità difensiva e soprattutto una panchina di qualità, con i giovani del settore giovanile, troppo inesperti per una categoria così competitiva, per poter essere davvero utili alla causa.

REGGIO CALABRIA 8,5: La penalizzazione non può cancellare un lavoro egregio, se non addirittura straordinario, fatto da coach Calvani con questo gruppo; dopo due anni di stentatezze e una squadra mai veramente venuta alla luce con continui cambi per affrontare le salvezze, finalmente è arrivato un gruppo di lavoratori, giovane e dedito al lavoro: difficilmente sono emerse stelle più brillanti di altre nelle partite, però sono venute fuori soprattutto la capacità di limitare le capacità offensive degli avversari e soprattutto l’imposizione del proprio ritmo di gioco per costringere i rivali ad adeguarsi. Con 18 vittorie questa squadra sarebbe stata dal 3° al 5° posto in stagione regolare; una sentenza la condanna alla retrocessione. Pacher, Roberts, Caroti, Fabi, Baldassarre, Rossato, Benvenuti, Carnovali, Taflaj, Agboban, i ragazzi del settore giovanile, Calvani e tutto il suo staff, dirigenza: complimenti!

Redazione BasketUniverso

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