Barca e Real procedono a pari passo nella Liga e sono entrambe approdate alle Top-16 di Eurolega, ma le situazioni risultano in qualche modo molto diverse. Se i blaugrana hanno piena fiducia nella loro guida tecnica, la dirigenza madrilena non lancia certo messaggi incoraggianti a Pablo Laso, già messo in discussione la scorsa stagione dopo la finale di Eurolega persa contro il Maccabi.
Nella stessa giornata dalla penisola iberica arrivano due notizie importanti per quanto riguarda le posizioni dei due allenatori rivali. Pascual ha praticamente rinnovato il contratto che lo legherà al Barcellona fino alla stagione 2016-17 – quello attuale era in scadenza a giugno 2015. Il tecnico 42enne di L’Hospitalet siede da sei anni sulla panca del barca da head coach e vanta la bellezza di 16 trofei vinti; e chissà che quest anno non ne riesca ad aggiungere di nuovi.
Posizione totalmente opposta quella del collega/rivale Pablo Laso: la corazzata merengue sta incontrando qualche difficoltà di troppo in Eurolega e campionato, dove sono arrivate più sconfitte del previsto. A lasciare perplessa la dirigenza del Real, però, paiono essere le modalità in cui sono arrivate alcune (se non molte) vittorie. Troppo spesso la squadra ha infatti sofferto avversari di livello inferiore, arrivando a giocare gli ultimi minuti punto-a-punto e/o vincere sulla sirena. Quando hai in squadra Rordiguez, Ayon, Fernandez, Nocioni e chi più ne ha più ne metta, non ti puoi permettere sconfitte contro Estudiantes oppure vittorie sulla sirena contro Badalona.
Oltre ai risultati, che non possono certo essere definiti negativi, il gioco latita; i “nuovi” non rendono al meglio e la “vecchia guardia” sembra spenta. In breve: il Real sembra un lontano parente del carro armato della scorsa stagione nonostante i numerosi (e costosi) rinforzi arrivati in estate. Basta così poco per far sì che i prossimi quindici giorni diventino decisivi per il futuro di coach Laso. Quindici giorni che non si prospettano facilissimi con l’agguerrito Efes da affrontare in casa, seguito da due trasferte potenzialmente letali a Barcellona e Malaga. Se Laso non dovesse uscire imbattuto da questa piccola serie di incontri, la sua panchina potrebbe definitivamente saltare.
Ma come reagisce l’allenatore alle numerose critiche? Sente la pressione dell’ambiente? La risposta che ha rilasciato ai colleghi spagnoli di encestando.es pare quella di un uomo non proprio tranquillissimo…
L’anno scorso leggevo in ogni giornale che avremmo dovuto perdere qualche partita in più, che ci conveniva. Non riuscivo a capirlo. Adesso che le perdiamo tutte è un male. Dobbiamo essere superiori a tutto questo, il nostro compito è quello di migliorare ogni giorno indipendentemente dal risultato dell’ultima partita. […] Nervoso non mi sembra la parola adatta, sono preoccupato per il Chacho e gli altri ragazzi con qualche acciacco; mi disturba perchè per migliorare ho bisogno della squadra al completo. Io vivo così, voglio sempre migliorare. Anche quando vinco.
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