Non sempre il buongiorno si vede dal mattino. Ed è questo il caso di Dwayne Wade con i Miami Heat. Flash, infatti, non destò una grande impressione nel suo workout pre draft nel 2003 ma la franchigia della Florida scelse comunque di selezionarlo con la quinta chiamata.
A rivelare i dettagli sul primo impatto di Wade con gli Heat è stato Pat Riley, rispondendo a una domanda del Sun Sentinel riguardo le problematiche legate alla possibilità di dover scegliere al prossimo draft senza poter osservare in prima persona i prospetti, a causa del Coronavirus. Il presidente di Miami ha ridimensionato l’importanza della combine, dicendo che la cosa più importante nello scegliere un giocatore resta il proprio intuito.
Dwyane Wade fece un allenamento pessimo con noi prima del draft ma lo abbiamo scelto ugualmente. Credo che un singolo provino, svolto in condizioni di grande pressione, conti molto meno del lavoro fatto in precedenza dal ragazzo e dalla franchigia per valutarlo. Tutto ciò che il giocatore ha dimostrato in precedenza sarà sempre più importante, anche perché quando ci troviamo di fronte un atleta abbiamo già raccolto molto materiale su di lui.
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