Perché gli arbitri avevano la facoltà di cambiare decisione sullo “sfondamento” preso da LeBron in Gara1

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Se il momento più chiacchierato di Gara-1 delle Finals è il rimbalzo, con annessa gaffe, di JR Smith alla fine dei regolamentari, il secondo è sicuramente lo sfondamento/fallo di blocco fischiato contro LeBron James negli ultimi istanti del quarto periodo, ma solo dopo l’instant replay.

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Prima dei due liberi di George Hill, col possesso Warriors a 40 secondi circa dalla sirena, Kevin Durant penetra in area, LeBron gli si para davanti, cade dopo il contatto, gli arbitri fischiano sfondamento e partita quasi in ghiaccio per i Cavs. I dubbi, anche in diretta, c’erano: tuttavia, secondo quella che è stata da molti usata come obiezione a quello che sarebbe successo da lì a poco, gli arbitri non potevano cambiare a quel punto decisione. Lo stesso coach Tyronn Lue è sembrato molto contrariato in conferenza stampa:

Cos’è successo, dunque? Perché alla fine i due liberi li ha tirati KD, pareggiando momentaneamente la partita sul 104-104. Gli ufficiali di gara sono andati a rivedere il contatto tra Durant e James all’instant replay per valutare se il giocatore dei Cavs avesse pestato lo smile (nel caso lo avesse fatto, sarebbe stato automaticamente un fallo di blocco). Fino alla stagione 2012-13 gli arbitri non potevano cambiare la chiamata già fatta negli ultimi 2 minuti della partita, ma da quell’anno la regola è stata cambiata ed ora è possibile: gli arbitri possono stravolgere il fischio precedente da sfondamento a blocco o viceversa se, riguardando il replay, si accorgono di avere sbagliato.

Ed è ciò che è accaduto: gli arbitri hanno guardato il replay per accertarsi che James non avesse calpestato lo smile, ma si sono accorti che in realtà al momento del contatto LeBron non era in posizione legale (si stava muovendo verso il centro, spostando il piede destro e parte del busto verso KD), e hanno cambiato la propria decisione dando i liberi a Durant.

Non è comunque la prima volta che ci si trova in una situazione del genere: era già capitato in passato, anche in questa stagione. Un esempio può essere questo fallo in attacco fischiato contro Myles Turner a dicembre, decisione arbitrale poi convertita in fallo di blocco di Josh Huestis dopo l’analisi del replay da parte degli arbitri, con poco più di 15 secondi sul cronometro.

Francesco Manzi

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