Un Phil Jackson molto critico quello intervistato da Howard Beck di Bleacher Report. Impegnato nell’ultimo anno e mezzo nel difficile compito di Presidente dei New York Knicks, Coach Zen ha parlato della pallacanestro americana e di come essa si sia evoluta dai principi originali del gioco. Jackson, che tra qualche giorno dovrà scegliere la pietra miliare su cui ricostruire i Knicks dal Draft, non ha risparmiato nemmeno Lebron James, preso ad esempio per evidenziare gli scarsi fondamentali che il basket NBA insegna ai propri giocatori.
Per esempio, guardo Lebron James. Potrebbe fare passi ogni qualvolta riceve palla. Prende il pallone, muove entrambi i piedi, lo vedete accadere tutte le volte. Non c’è struttura, non c’è disciplina, non c’è il tipo di attitudine che ti fa domandare “Ma come stiamo giocando?”. E tutto questo si riversa nella pallacanestro in generale, fino al punto che i giocatori non portano più i blocchi, ma spingono gli avversari con le mani.
Mi impressiona: come abbiamo potuto allontanarci così tanto dallo sport che stiamo provando a giocare? Se dai alle persone una struttura, proprio come un musicista jazz, lui imparerà la melodia e i fondamentali della musica, e quindi imparerà anche come improvvisare. E questo è ciò su cui si basa il gioco di squadra.
Il gioco ha veramente della bellezza in se, e noi l’abbiamo allontanata facendone uno sport individuale. Riflette molto chi siamo come Nazione, l’individualismo. Quando guardo uno di questi match di Playoffs e gli schemi che vengono giocati, quello che le persone chiamano “attacco”, mi è davvero evidente come il nostro sport si sia allontanato tanto dall’essere un gioco di squadra. Quattro ragazzi stanno intorno a guardare mentre uno tiene il possesso.
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