Situazione critica a Pistoia dal punto di vista economico e sportivo. Il ko interno contro Trieste (69-89 con una formazione rimaneggiata) e i risultati degli altri campi rendono impervio il cammino verso la salvezza. Dal punto di vista societario si è insediato ufficialmente il nuovo consiglio di amministrazione che dovrà decidere come affrontare una situazione debitoria da circa 4 milioni di euro.
Il nuovo CdA è composto dal presidente Joseph David, dal vice-presidente Massimo Capecchi e da due consiglieri sono Steven Raso e Dario Baldassarri. Saranno loro a dover decidere come comportarsi nei confronti dell’erario. Nei mesi scorsi è stata presentata un’istanza per ristrutturare il debito fiscale, che potrebbe ridurlo del 60%. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha dato un primo parere negativo, chiedendo modifiche al piano e maggiori garanzie. Ora il club ha due opzioni: ripresentare la richiesta con le integrazioni richieste, accettando i tempi lunghi della burocrazia, oppure tentare la via del cram down fiscale, ossia un accordo forzoso con i creditori tramite il tribunale di Pistoia, anche senza il consenso dell’Agenzia delle Entrate. Questa seconda scelta è rischiosa e potrebbe portare alla liquidazione giudiziale del club.
Sul parquet i pistoiesi hanno ceduto a Trieste nonostante l’esordio del neo arrivato Kadeem Allen (6 punti in 17 minuti). Tanti errori e una sensazione di inferiorità di cui il coach Gasper Okorn ha dovuto prendere atto. In conferenza stampa l’allenatore ha parlato di molti tiri aperti sbagliati e dell’elevato minutaggio della truppa italiana, una scelta obbligata dalle circostanze.
Siamo frustrati, è evidente. Non voglio cercare scuse, ma la situazione è complicata sia a livello mentale che pratico. Non ha senso incolparci a vicenda, ma è chiaro a tutti che le nostre percentuali sono basse e che abbiamo sprecato troppi tiri facili.
Nonostante questo, continueremo a lottare. Ogni avversario, in qualsiasi ruolo, ci è superiore, e anche se posso preparare la squadra sotto ogni aspetto – offensivo, difensivo, tecnico e tattico – le difficoltà restano. Trieste non è una delle squadre più forti della Serie A, ma gioca con grande qualità e sfrutta ogni nostro errore. Abbiamo avuto più volte l’opportunità di segnare con tiri aperti o appoggi semplici, ma non ci siamo riusciti.
Cosa possiamo fare ora? Solo continuare a lavorare in palestra per prepararci al meglio alle prossime partite. Non cerco alibi: so bene che questi ultimi 40 giorni non saranno facili. Un nuovo giocatore? Probabilmente non lo prenderemo. Ne servirebbero tre o quattro, ma al momento questo non è il problema principale. Per quanto riguarda gli italiani, è inutile discuterne adesso: giocano tanto semplicemente perché non abbiamo alternative. Danno tutto, combattono, ma in condizioni normali non avrebbero un minutaggio così alto.
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