PLAYOFF SERIE A BEKO: la preview di Milano – Sassari

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SERIE A BEKO, PLAYOFF

EA7 MILANO – BANCO DI SARDEGNA SASSARI

 

Questo è quello che tutti si aspettavano da quest’estate, dall’inizio della stagione: la super-sfida tra la corazzata entrata nelle prime 8 d’Europa e la squadra che in quattro anni è passata dalla Lega 2 alla semifinale di Serie A, e questa volta con una squadra alla pari. Stiamo parlando dell’Olimpia Milano e della Dinamo Sassari, due squadre più legate di quanto possa sembrare.

 

Meo Sacchetti ha fatto un lavorone, non c’è altra parola per descriverlo. La sua Dinamo giocava in Lega 2, è arrivata ai playoff nel suo primo anno da esordiente (sconfitta proprio da Milano 3-1), eliminata in semifinale dalla Siena poi campione, seconda in stagione regolare ed eliminata al primo turno, fino alla conquista della Coppa Italia 2014 e questa sfida con Milano. Merito di un gruppo saldo, e di una società che è più una famiglia, solida e con tanta passione, una piazza bellissima per giocare a basket. Merito di aver trovato una super-coppia con due super-killer, per citate Dan Peterson, come i cugini Diener. Quest’anno però le cose sono andate diversamente: in estate Travis, dopo aver giocato in nazionale, sembrava intenzionato a cercare altra sistemazione, Sassari è corsa ai ripari ingaggiando prima Fernandez da Brescia e poi Marques Green, in uscita da Milano, per poi ripensarci e tornare sui suoi passi. Risultato? Triplo playmaker e una squadra da assestare in corsa. Un equilibrio che ha faticato ad arrivare, anche dopo la vittoria, a sorpresa proprio sul campo milanese, della Coppa Italia.

Certo non sono mancati i rinforzi: Caleb Green è il terzo miglior marcatore del campionato, proprio sotto Langford, Drew Gordon è una vecchia solida conoscenza, Ben Eze ha allungato le rotazioni e dato una mano al settore dei lunghi e poi c’è lui, il super pistolero Drake “Mandrake” Diener. I suoi 21 punti in Gara-2, con 7 triple su 9, contro l’Enel Brindisi fanno ancora parlare ed è sicuramente il giocatore più pericoloso della Dinamo. Meo ha imposto un gioco veloce, con tiri rapidi soprattutto dai 6,75 che i suoi giocatori riescono a trasformare con percentuali altissime, ma ha la pecca di appoggiarsi troppo sui singoli. Con Travis che non sta giocando ai livelli delle scorse stagioni, Drake è il terminale numero 1 e se non gira lui ne risente l’intera squadra. Ciononostante hanno dalla loro un palazzetto caldo e un pubblico formidabile. Milano, quando non era al top, è uscita vincitrice dal Palaserradimigni, ma qui stiamo parlando dei playoff..

 

 

Capace di vincere contro i bi-campioni d’Europa e contro il Barça di 30 punti, contro il Maccabi e di spaventare i galattici del Real Madrid, ma anche capace di complicarsi la vita in modo inattendibile, allungando una serie alla bella contro l’ottava di campionato, Pistoia, arrivata dalla Lega 2. Stiamo parlando dell’Olimpia Milano, ovviamente.

L’EA7 è, come Cantù, la classica dimostrazione che durante i playoff non conta quanto tu sia forte sulla carta, che tu sia arrivata prima con 10 punti di distacco sulle seconde in campionato e nemmeno che tu sia una squadra da Final-8 di Eurolega: se non giochi con testa e cuore e trovi davanti a te altri che lo fanno, ne esci sconfitta (Siena docet). I suoi giocatori non avevano dubbi sul passaggio contro Pistoia, ma ha fatto sicuramente prendere un bello spavento ai suoi tifosi e al patron Giorgio Armani, con quel gorilla sulla spalla della squadra più pagata ma che non vince mai.

I giocatori di Milano e le loro potenzialità li conosciamo e ce l’hanno dimostrato più volte in questa stagione. Il grosso problema è la pressione psicologica che può gravare sui giocatori, portandoli a peccare troppo di individualismi, innervosendosi con l’arbitraggio e facendo così il gioco degli avversari. Langford deve pensare al finale di stagione, e non alla scadenza del suo contratto e alla possibilità di giocare in una team turco; Hackett e Gentile devono saper controllare il loro lato emotivo, traendone forza per la squadra; Jerrels tornare a fare il jolly dei momenti difficili e Wallace ha la possibilità, complice l’infortunio di Melli, di far valere tutta la sua esperienza. Moss e Cerella saranno cardini della difesa, Samuels e Lawal dovranno imporsi sui lunghi isolani col loro fisico e atletismo. Chi saprà difendere meglio e controllare i rimbalzi vincerà la serie, da questa semifinale al meglio delle 7 partite..

L’abbiamo già detto, ma lo ribadiamo, il Forum è dalla loro, con un pubblico sempre più caldo, risultante ancora inespugnabile. Testa sgombra, concentrata sul match, perché se l’Olimpia gioca al 100% è veramente imbattibile!

 

PRONOSTICO: MILANO 4 – 2 SASSARI

Marco Astolfi

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