Playoffs Preview: 8 risposte alle 8 domande più importanti

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Dopo le canoniche 82 partite di stagione regolare, si è finalmente giunti al fatidico inizio dei Playoffs NBA. I Warriors si confermeranno? Harden continuerà a segnare a raffica?
Vediamo insieme di rispondere a 8 legittime domande sul possibile andamento di questa post-season.

  1. Chi scegli? Gli Warriors o le restanti 15?

    Golden State ha conquistato il primo posto nella Western Conference nelle ultime due settimane di regular season, presentandosi così a questi Playoffs come la indiscussa favorita per la vittoria finale; tanto che il portale “Fivethirtyeight” gli assegna una probabilità di vincere l’anello pari al 59%. (al secondo posto i Raptors con il 17%). Pertanto se foste costretti a scommettere un euro sul vincitore finale su chi puntereste? Su Golden State o su tutte le altre squadre insieme?Personalmente, non credo che gli Warriors incontreranno particolari difficoltà ad Ovest (infortuni permettendo). L’ostacolo più grande potrebbe essere il rematch contro Houston al secondo turno, arrivati ad un “Chris Paul di distanza” dal poter vincere gara 7 nelle scorse finali di Conference.

    Detto ciò, la sfida più impegnativa si presenterà in finale, verosimilmente contro una tra Bucks, Raptors e Celtics, squadre profonde e ottime a livello difensivo, quindi con tutte le carte in regola per dare fastidio ai campioni in carica, ma forse non abbastanza per riuscire a strappare 4 gare su 7.

  2. Chi sarà la squadra rivelazione?

    Nonostante la testa di serie numero 6, i Thunder sono favoriti contro Portland pertanto tenderei ad escluderli da questo discorso. Ad ovest rimangono quindi gli Spurs, chiamati a sfidare i sorprendenti Denver Nuggets. Nei 4 confronti stagionali, la serie è in perfetta parità con due successi a testa e questo equilibrio credo possa restare vivo per tutte le potenziali 7 partite. Entrambe posseggono un fattore campo rilevante e sarà difficile riuscire a strappare una vittoria fuori casa, ma di fronte abbiamo una squadra che, ad esclusione di Paul Millsap, non ha esperienza nei playoffs, contro una squadra abbonata alla post season da più di 20 anni. L’ago della bilancia potrebbe quindi pendere verso la squadra texana.Ad Est, le partite al primo turno sembrano tutte abbastanza scontate ma non sottovaluterei la sana follia che alberga in casa Brooklyn Nets. I bianco-neri si presentano contro Philadelphia con la mente sgombra da qualsiasi pressione e con tutte le carte in regola per mettere in difficoltà i 76ers, ancora alla ricerca di un equilibrio dopo i tanti movimenti nel roster durante questa stagione, e con l’ansia di dover provare a vincere quest’anno, vista la situazione contrattuale di Butler e Harris su tutti.
    Se il tiro da 3 dovesse andar dentro con una buona continuità, non sarei sorpreso di vedere Russell ed i suoi  Brooklyn avanzare al secondo turno. 

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  3. Stiamo sottovalutando Jazz e Pacers ancora una volta?

    “L’attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite”. Si può dire che alla base della filosofia di gioco di queste squadre ci sia proprio questo concetto, e sempre per questo motivo non vengono quasi mai menzionate o indicate come possibili favorite di una serie di playoffs. Andiamo con ordine.
    Utah è la squadra contro cui Houston ha segnato il minor numero di punti in stagione e non è di certo una casualità. Il fattore Gobert permette agli esterni di essere molto aggressivi sul perimetro e quindi togliere il tiro da 3 ai suoi avversari, in questo caso l’arma principale dell’attacco dei Rockets.

    Anche Indiana ha il suo “piccolo” Gobert, ovvero Myles Turner che anno dopo anno continua a migliorare a piccoli passi. La perdita di Oladipo ha compattato ancor di più la squadra di coach McMillan, in cui senza un vero leader, tutti sono al servizio del compagno. Basterà questo per avere la meglio dei Celtics?

  4. Antetokounmpo riuscirà a portare i Bucks al titolo dai tempi di Kareem?

    La città di Milwaukee attende un titolo dall’annata 70-71, quando Oscar Robertson ed un giovane Lew Alcindor, oggi Kareem Abdul-Jabbar, regalarono ai Bucks l’unico anello della storia.

    Oggi la città è tornata a sognare grazie ad un greco, nigeriano di nascita che poco più di 10 anni fa vendeva calzini in strada per sopravvivere. La storia e la scalata di Giannis Antetokounmpo sono senza precedenti come il suo modo di giocare, il suo modo di essere un playmaker di 2 metri e 10 che domina dentro l’area come solo Shaquille O’Neal ha fatto nella storia. A ciò aggiungiamo una straordinaria visione di gioco ed una mentalità di qualcuno che vuole rimanere scolpito nella storia di questo gioco.

    I Bucks sono l’unica squadra ad aver raggiunto le 60 vittorie stagionali, meritandosi il diritto di avere il fattore campo per tutti i Playoffs. Il gioco di Budenholzer esalta le qualità di ogni giocatore ma sarà efficacie anche contro le difese di sistema, in possesso di squadre come Raptors, Celtics e Warriors? Il tiro da fuori di Antetokounmpo verrà sfidato costantemente, così come saranno aggravati di responsabilità i vari Middleton e Bledsoe. Forse quest’anno è ancora presto, ma il futuro dei Bucks è più roseo che mai.

  5. Chi sarà il giocatore rivelazione?

    Più che una rivelazione, mi aspetto dei grandi Playoffs da Damian Lillard. Purtroppo gli infortuni di McCollum (al rientro in questo primo turno) e soprattutto di Nurkic, condizioneranno in senso negativo la post-season dei Blazers. Per questo motivo mi aspetto il miglior Lillard di sempre, in grado di segnare da ogni posizione del campo e di coinvolgere al massimo i suoi compagni. Il match-up contro Westbrook o Ferguson può essere un ulteriore stimolo per lasciar tutto quello che ha sul campo. It’s Dame Time.

  6. Embiid e Paul saranno integri per tutti i Playoffs?

    Le fortune dei Sixers e dei Rockets passano indubbiamente dalle condizioni fisiche dei due giocatori sopra citati. Embiid ha dimostrato quest’anno di essere il centro più dominante della lega, viaggiando a 27.5 punti e 13.6 rimbalzi di media a partita, oltre ad una fase difensiva sopra la media. Tuttavia Embiid ha saltato 14 delle ultime 24 partite di stagione palesando i soliti limiti di tenuta fisica che si trascina dal suo ingresso nella lega. Con un Embiid a mezzo servizio, Philadelphia non ha alcuna speranza di andare oltre il secondo turno di questi Playoffs.

    Discorso simile per Chris Paul: l’ex Clippers nelle ultime 4 stagioni non è mai stato in grado di concludere la post-season sano, e la sua assenza è verosimilmente costata la sconfitta in casa contro Golden State in Gara 7 delle scorse finali di Conference. La storia potrebbe ripetersi nuovamente quest’anno, perchè verosimilmente Harden non potrà subirsi il carico di lavoro che si è trascinato dietro nel corso di questa stagione, specialmente in una o più serie di Playoffs. Se Paul riuscisse a rimanere integro, i Rockets saranno una minaccia concreta per qualsiasi altra squadra.

  7.  Chi è la favorita ad Est?

    I Toronto Raptors. La squadra sembra essere costruita perfettamente da cima a fondo per vincere l’anello e l’aggiunta di Marc Gasol è stata la ciliegina sulla torta, grazie alle sue ottime doti difensive, abbinate alle  capacità di lettura e di tiro da oltre l’arco in attacco. I Raptors hanno sfiorato le 60 vittorie stagionali nonostante giocatori come Leonard, Lowry e Van Vleet abbiano saltato un numero considerevole di partite; e questi saranno pronti e freschi per i Playoffs.

    Profondità, talento ed esperienza. Non sembra mancare nulla a Toronto per poter ambire alla finale NBA. Molto, se non moltissimo, dipenderà da Kawhi Leonard, gestito e preservato durante la stagione per essere al meglio tra Aprile e Maggio. L’ex Spurs ha le chiavi per regalare il primo titolo di campioni della Eastern Conference ai canadesi. Se non anche qualcosa di più.

  8. Chi non ti sorprenderebbe se vincesse il titolo o uscisse al primo turno?

    OKC Thunder e Boston Celtics.

    Ad ovest, OKC ha forse il cammino più “semplice” per poter arrivare arrivare alla finale di Conference. Al primo turno se la vedrà con una Portland incerottata, ed eventualmente al secondo turno contro una tra Nuggets e Spurs con cui come minimo se la giocherà alla pari. Se Golden State dovesse in qualche modo cadere contro Houston al secondo turno, ecco che si spalancherebbero le porte per un sogno. D’altro canto, non rimarrei stupito se i Thunder dovessero cadere sotto i colpi di Lillard e compagni, vista l’incredibile incostanza di rendimento che hanno avuto in questa stagione.Discorso leggermente diverso per Boston. La squadra di coach Stevens è costruita per andare fino in fondo ma non ha resto come nelle aspettative per tutta la stagione. Tutti si attendono un salto di qualità in questi Playoffs e se così avvenisse, diventerebbero automaticamente i favoriti ad Est e se la giocherebbero quasi alla pari anche con Golden State. Tuttavia la stagione ci ha fornito molte indicazioni, dalla scarsa chimica di squadra, al rendimento sotto le aspettative di quasi tutti i componenti del roster (Tatum e Hayward su tutti) ed infine l’infortunio di Smart è un ulteriore grave perdita, soprattutto sul lato difensivo.

    I Playoffs iniziano stasera, mettiamoci comodi e godiamoci lo spettacolo.

Lorenzo Simonazzi

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